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Tunisia, boicottaggio dei cittadini nelle elezioni legislative: l’opposizione chiede le dimissioni del presidente Saied

In Tunisia sabato si è tenuto il primo turno delle elezioni legislative, volute dal presidente Saied che però ha visto un boicottaggio da parte dei cittadini e l’affluenza ha toccato soltanto l’8,8%.

Tunisia, elezioni – Nanopress.it

Un chiaro messaggio del popolo che ha perso fiducia nel presidente insediatosi nel 2019 e mostra, invece, i cittadini orientarsi verso l’opposizione del presidente, che ha chiesto di boicottare le elezioni in modo da evitare il ritorno ad un regime autoritario, che è stato superato con lotte e sacrificio durante gli anni. La paura di perdere quel poco di democrazia raggiunta ha fatto sì che, l’appoggio al presidente Saied sia pericolosamente diminuito e ora, dopo l’esito delle elezioni, chiede le dimissioni del capo di stato.

Tunisia, il presidente Saied perde consenso

Il presidente della Tunisia Kais Saied ha assunto la sua carica nel 2019, quando si è presentato alle elezioni presidenziali a seguito della morte dell’ex capo di stato Essebsi. Ha partecipato come candidato indipendente, ma con l’appoggio del partito islamista Ennahda. Il risultato è stato senza dubbio un successo, dato che ha ottenuto il 75% dei voti e battendo così in maniera eclatante l’avversario Karoui.

Il secondo turno ha visto poi trionfare Saied con il 72,7 % voti favorevoli. Il capo di stato è di stampo conservatore e molto vicino ai valori islamici più radicali, in merito ai temi come la parità di diritti tra generi e l’omosessualità. Ha fatto sua la lotta alla corruzione ma il suo impegno si è concentrato nel cambiare il sistema politico tunisino, decentrando il potere delle amministrazioni.

Nel 2021, dopo proteste dei cittadini contro il governo, ha deciso di rimuovere il primo ministro e di sospendere le funzioni del parlamento. Ha assunto di conseguenza il potere esecutivo fino alla nomina del nuovo premier.

Il popolo però ha cominciato a perdere fiducia nel capo di stato, anche grazie all’opposizione guidata da Nejib Chebbi che ha portato avanti la sua idea che vede Saied come autoritario e lo accusa di voler annientare i progressi democratici, ottenuti con la rivoluzione dei gelsomini avvenuta nel 2011.

Quello che è successo denota un cambiamento di rotta del popolo importante e ora si attendono le reazioni del capo di stato della Tunisia.

I cittadini boicottano le elezioni

La Tunisia e più precisamente i cittadini tunisini hanno accolto l’invito dell’opposizione del presidente Saied a boicottare le elezioni e mettere all’angolo il capo di stato. L’affluenza alle urne è stata soltanto dell’8,8% che è davvero una dimostrazione del malcontento popolare.

Il presidente Saied ha perso il consenso popolare che lo aveva fatto trionfare nelle elezioni del 2019 e questo a seguito della grave crisi che è scaturita dalla scelta autoritaria, fatta nel 2021 e inizialmente appoggiata dal popolo. La situazione è però precipitata e ora è ribaltata.

Chebbi ha dichiarato in merito al suo oppositore:Quello che e’ successo è un terremoto, da questo momento consideriamo Saied un presidente illegittimo e chiediamo che si dimetta dopo questo fiasco”. La richiesta del leader del partito Fronte di Salvezza Nazionale nasce dal fatto che è evidente la perdita di consenso popolare e ciò è una dimostrazione di quella che è la volontà del popolo tunisino.

Ora si attendono i risultati, i primi, dovrebbero essere resi noti lunedì mentre quelli ufficiali arriveranno mercoledì. Il nuovo parlamento non entrerà in funzione prima di marzo e sono previsti ballottaggi per i distretti contesi. Una situazione che rischia di creare tensioni, in primis a livello statale e si attende la reazione ma anche un’eventuale contro mossa di Saied.

La crisi che già sta attraversando la Tunisia rischia di diventare più profonda e segnare irrimediabilmente la Nazione. Un sentimento di cambiamento è nato nel popolo che però si trova ancora una volta schiacciato dall’incertezza politica e governativa mentre ciò che potrebbe salvare la Tunisia è stabilità e sicurezza.

Presidente della Tunisia Saied – Nanopress.it

Dopo la nuova costituzione voluta da Saied, ha gettato la nazione in un peggioramento costante, che si è aggiunto alla già complicata situazione esistente. L’aumento del prezzo dei beni primari è stato il primo problema del cambiamento economico, causato a sua volta dalla manovra politica. L’inflazione ha galoppato e il popolo si è trovato in estrema difficoltà e senza tutele reali alle quale aggrapparsi.

La Tunisia non ha saputo concentrarsi nello sviluppo della produzione interna ma ha prestato l’acceleratore riguardo alle esportazioni internazionali senza puntare sulla propria produttività, necessaria per avere un’autonomia nel vaso in cui si venga a creare una situazione di caos sociale e politico, come sta attualmente vivendo la popolazione tunisina.

 

 

Letizia De Rosa

Mi chiamo Letizia De Rosa, ho 35 anni e per molto tempo ho lavorato nell'ambito della mediazione finanziaria e immobiliare. Amo la natura e il suo potere rigenerante. Sono curiosa e ho, da sempre, fame di conoscenza e proprio per questo approfondisco minuziosamente ogni argomento negli ambiti più disparati. Imparare e conoscere è un punto focale della mia vita e ho sfruttato, così, un momento di difficoltà personale per dare finalmente un ruolo concerto alla mia più grande passione ovvero la scrittura, creando un connubio perfetto tra la penna e tematiche che mi appassionano come la geopolitica e i rapporti internazionali e diplomatici. Questo mi ha permesso, con grande orgoglio e dopo aver acquisito anni di esperienza, di occuparmi su Nanopress.it proprio di ciò che amo di più ovvero di news e dinamiche estere, comprese le relazioni tra Stati.

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