Il premier Erdogan ha dichiarato che le forze di sicurezza turche hanno arrestato un alto dirigente del gruppo estremista dell’ISIS.
Effettuata, in Turchia, la cattura del numero tre dell’ISIS: la notizia è stata confermata dal premier Erdogan, il quale ha riferito che il comandante era conosciuto come Abu Zeyd. Il suo vero nome era Bashar Khattab Ghazal al-Sumaidai, ha riferito il presidente ai giornalisti, mentre era di ritorno dai Balcani.
Catturato in Turchia il numero tre dell’ISIS, Abu Zeyd. Il premier turco ha rivelato che il soggetto era stato identificato – in un rapporto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite – come uno dei più alti esponenti dell’ISIS.
I media turchi hanno affermato che è molto probabile che Bashar Khattab Ghazal al-Sumaidai – questo il suo vero nome – potrebbe in effetti essere l’uomo noto come Abu Hasan al-Hashimi al-Qurashi, un iracheno, nuovo califfo dell’ISIS.
Secondo il rapporto, il 3 febbraio, il leader di Daesh Amir Muhammad Sa’id Abdal-Rahman al-Salbi è stato ucciso nell’operazione guidata dagli Stati Uniti ad Atmah, vicino al confine turco e il 10 marzo Daesh/ISIS ha annunciato che Abu l-Hassan al-Hashemi al-Qurashi avrebbe preso il suo posto.
“Nel suo interrogatorio, ha anche affermato di essere un cosidcetto ‘qadi‘ del ministero dell’Istruzione e del ministero della giustizia“, ha affermato Erdogan dai media turchi. Un qadi è un giudice in un tribunale della sharia.
Erdogan ha detto che il terrorista è stato trasferito alle autorità giudiziarie su ordine dell’ufficio del procuratore capo di Istanbul, dopo essere stato interrogato dalla National Intelligence Organization e dalla polizia della capitale.
Come affermato dal premier turco, da tempo si monitoravano i collegamenti del terrorista in Siria e a Istanbul e, secondo le informazioni riferite dall’intelligence, sarebbe entrato in Turchia illegalmente. Il MIT e la polizia della capitale hanno effettuato l’operazione di cattura unendo le forze.
Dopo un’ascesa veloce nel 2014, sia in Iraq e in Siria, paesi nei quali ha conquistato diversi territori, l’ISIS ha visto il suo autoproclamato califfato crollare sotto un’ondata di offensive.
È stato sconfitto in Iraq nel 2017 e in Siria due anni dopo, ma le cellule dormienti del gruppo estremista continuano a portare avanti attacchi in entrambi i Paesi.
Nel 2011, iniziò la guerra in Siria che portò alla morte di mezzo milione di persone all’incirca e in tanti abbandonarono il proprio paese per trovare rifugio altrove.
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