È salito a 37 morti e 71 feriti ancora in ospedale il bilancio dell’attentato con autobomba avvenuto in Turchia nel pieno centro della capitale Ankara nel pomeriggio di domenica 13 marzo. L’esplosione, a opera di due kamikaze, si è verificata alle 18.35 ora locale, le 17.35 in Italia, vicino a un commissariato di polizia nei pressi del parco Guven. La piazza di Kizilay, a poca distanza anche da due fermate della metro. L’autobomba è stata fatta esplodere contro un bus, nei pressi di una fermata molto trafficata dove erano parcheggiati diversi altri mezzi, che hanno preso fuoco o sono stati danneggiati. Lo scorso 17 febbraio un’autobomba esplose nel quartiere residenziale Kizilay di Ankara vicino a un autobus con a bordo personale militare provocando 30 morti, la maggior parte dei quali militari.
La condanna di ErdoganIl presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha scritto una nota in cui condanna l’attacco compiuto ad Ankara. Quest’ultima autobomba fatta espldere nella capitale turca aveva come obiettivo “l’integrità e l’unità del Paese“. “A seguito dell’instabilità nella regione, negli ultimi anni la Turchia è stata oggetto di attacchi terroristici“, scrive Erdogan, senza indicare alcuna organizzazione specifica. Di fronte ad azioni che “minacciano l’integrità del nostro Paese“, continua la nota, “proseguiremo la lotta al terrorismo con ancor più determinazione“. E ”Non ridurrà la nostra determinazione nella lotta contro il terrore, ma ci renderà ancora più determinati”, ha aggiunto in un comunicato apparso sul sito web della presidenza turca.
L’ottimismo del ministro degl Interni Le autorità turche hanno spiegato che presto riveleranno il nome dell’autore dell’attentato che ha ucciso 37 persone ad Ankara. Si segue la pista del Pkk ma al momento non ci sono rivendicazioni: “Credo che le indagini si chiuderanno domani (lunedì 14, ndr) e riveleremmo il nome dell’organizzazione responsabile“, ha detto il ministro degli Interni della Turchia Efkan Ala
Social media senza immaginiIl Consiglio Supremo della radiotelevisione (RTÜK), l’autorità radiotelevisiva turca ha imposto un divieto temporaneo di pubblicazione delle immagini relative all’esplosione nel centro di Ankara. La misura è ricorrente in Turchia in caso di attacchi terroristici “I terroristi devono sapere che per quanto sanguinoso sarà il loro odio non riusciranno a piegarci e scuoterci, ovunque essi colpiscano“. Inoltre i principali social network in Turchia risultano fortemente rallentati dopo l’esplosione. Non è la prima volta che accade:episodi analoghi erano già avvenuti in occasione di altri recenti attacchi nel Paese.
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