La nave turca Oruc Reis, altrimenti nota come “nave della discordia“, è pronta a ripartire per esplorare la regione a sud dell’isola greca di Kastellorizo. L’annuncio riaccende le tensioni con la Grecia, con cui da tempo la Turchia si contende i diritti energetici del Mediterraneo orientale.
La nave della discordia: l’antefatto
Alla vigilia del vertice europeo che aveva posto sul tavolo sanzioni contro la Turchia, per le sue condotte ritenute provocatorie nel Mediterraneo orientale, la nave della discordia, Oruc Reis, era stata fatta rientrare in porto. Un gesto che a Bruxelles era stato interpretato come “distensivo”, ma a cui Ankara aveva replicato, giustificandolo come atto di “manutenzione”.
Si riaccende la tensione fra Grecia e Turchia
Ora, la nave, al centro di forti tensioni con la Grecia per i diritti energetici, è di nuovo in movimento. La Oruc Reis punterà anche a sud dell’isola di Kastellorizo, la più piccola e remota isola greca, proprio davanti alle coste turche. Lì rimarrà per circa dieci giorni, da oggi fino al 22 ottobre, accompagnata da altre due navi, la Ataman e la Cengiz An.
Lo scopo è quello di condurre esplorazioni alla ricerca di gas, motivo della tensione tra Grecia e Turchia, che da anni si contendono i diritti di sfruttamento delle acque del Mediterraneo orientale.
Che cosa rivendicano
Ankara rivendica diritti di sfruttamento nel Mediterraneo orientale. Una regione ricca di gas che Grecia e Cipro considerano propria con il sostegno delle carte internazionali e dell’Unione Europea.
“Una minaccia alla pace e alla sicurezza della regione“, reagisce il governo di Atene. La provocazione di Ankara rischia di minare il fragile equilibrio fra i due paesi, proprio nei giorni in cui l’incontro fra i due ministri degli esteri aveva fatto sperare in una parziale distensione tra Atene e Ankara. Le sanzioni contro la Turchia alla fine non ci sono state, ma ora questa nuova sfida potrebbe riaprire la questione.