[didascalia fornitore=”ansa”]Panorama di Sorrento[/didascalia]
Per il caso della turista inglese drogata e stuprata nella sua camera di albergo sono finiti in manette cinque dipendenti di un hotel della costiera sorrentina con l’accusa di violenza sessuale aggravata dalla narcosi, mentre un altro soggetto è indagato a piede libero. La Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha dato il via libera all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque uomini ritenuti responsabili di violenza sessuale di gruppo con l’aggravante dell’uso di sostanza stupefacente nei confronti della turista inglese cinquantenne, che aveva denunciato di essere stata stuprata, nel 2016, proprio nell’albergo in cui stava alloggiando.
La donna ha raccontato di ricordarsi che nella stanza in cui fu portata c’erano almeno dieci uomini nudi, tutti molto giovani, ed è riuscita a descrivere il tatuaggio di uno di loro, una corona.
Dopo quasi due anni di indagini la polizia ha identificato sei dei dieci presunti stupratori che dopo aver fatto consumare un drink con la droga dello stupro alla donna, hanno abusato di lei. Cinque sono stati condotti in carcere, il sesto è indagato a piede libero. Sono Antonino Miniero, Gennaro Davide Gargiulo, Fabio De Virgilio, Raffaele Regio e Francesco D’Antonio.
I fatti accaddero durante l’ultima sera di permanenza della donna nell’hotel, quando due dei cinque arrestati, che lavoravano come barman presso la struttura alberghiera di Meta di Sorrento, offrivano alla donna 50enne e a sua figlia un drink contenente la ‘droga da stupro’. L’interesse del branco però fu focalizzato solo sulla donna e non sulla figlia.
Quindi, in un primo momento, la signora veniva condotta nei locali della piscina, dove entrambi i due barman abusavano di lei. Come ricostruito dagli inquirenti, dopo questa prima violenza la donna veniva data in consegna a un altro dipendente dell’hotel che la conduceva all’interno di una stanza alloggio del personale, dove ad attenderla vi era un numero imprecisato di uomini – almeno una decina – molti dei quali nudi, che a turno usavano violenza sessuale su di lei. La donna veniva anche fotografata e ripresa dal branco con i telefonini. Ultimata la violenza di gruppo, uno di loro poi la riaccompagnava al piano della stanza.
Le prove della violenza sessuale di gruppo sono schiaccianti, non solo c’era il loro Dna sul corpo della donna, ma è stato chiarito che la donna è stata drogata con Z-drugs e Benzodiazepine, era quindi stordita e incapace di difendersi dall’aggressione del branco.
Addirittura è emerso che sui social dei componenti del branco, dopo lo stupro, circolavano foto e video della violenza ai danni della turista, commentati in una chat chiamata ‘cattive abitudini’.
Gli agenti del commissariato di Sorrento e della Squadra mobile partenopea, coordinati dalla Procura di Torre Annunziata, hanno quindi posto in arresto i cinque presunti stupratori che avevano residenza tra Massa Lubrense, Vico Equense, Portici e Torre del Greco.
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