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Tronfio del suo carico di onori arriva nelle sale italiane Turner, il film di Mike Leigh (Naked, Segreti e Bugie, Sotto-Sopra, Il Segreto di Vera Drake, Another Year) che racconta gli ultimi venticinque anni di vita dell’eccentrico pittore britannico William Turner, morto nel 1851 e considerato colui che più di ogni altro ha elevato l’arte della pittura paesaggistica. A interpretare Turner c’è l’attore inglese Timothy Spall, che per questo ruolo ha ottenuto il premio per la miglior interpretazione maschile all’ultimo Festival di Cannes.
Il film comincia quando William Turner (Timothy Spall), profondamente colpito dalla morte del padre, si lega a una vedova che gestice una pensione sul mare, Sophia Booth (Marion Bailey), ed è assillato dalla sua ex amante Sarah Danby (Ruth Sheen), da cui ha avuto due figlie illegittime, ormai adulte, di cui si ostina a negare l’esistenza. Turner è spesso ospite dell’aristocrazia terriera, frequenta un bordello, è affascinato dalla scienza, dalla fotografia e dalla ferrovia ed è un membro anarchico ma stimato della Royal Academy of Arts. Celebrato da alcuni e vilipeso da altri, rifiuta un’offerta di centomila sterline da un milionario che vuole acquistare tutte le sue opere, preferendo lasciarle in eredità allo stato inglese, benché la regina Vittoria lo detesti.
Per tutto questo tempo è amato dalla sua devota governante, Hannah (Dorothy Atkinson), che Turner non ricambia e usa per soddisfare i suoi appetiti sessuali, senza mai mostrare per lei alcun vero interesse o riguardo. Finirà per condurre una doppia vita, convivendo in incognito con la signora Booth a Chelsea, dove morirà, senza che Hannah lo venga mai a sapere fino alla fine…
Mike Leigh, che nei suoi film ha saputo descrivere come pochi altri storie e personaggi emblematici della società britannica, stavolta ha fatto un salto all’indietro fino all’Età Vittoriana per raccontare la vita e opere di uno dei più grandi artisti d’Inghilterra. Impresa non semplice perché William Turner fu un uomo particolare e dal carattere volubile, difficilmente etichettabile in una particolare tipologia di persone. Le testimonianze dell’epoca lo descrivono infatti eccentrico, anarchico, vulnerabile, inaffidabile e a volte rozzo. Poteva essere falso, egoista e cattivo e allo stesso tempo generoso, appassionato e capace di slanci poetici.
Ma grazie all’eccellente interpretazione di Timothy Spall, alla fine Leigh è riuscito nell’intento di mostrare al pubblico ciò che William Turner è stato veramente: un gigante tra gli artisti del suo tempo, risoluto e intransigente, straordinariamente prolifico, rivoluzionario nel suo approccio, abile nella tecnica, visionario e lungimirante.
Turner si è già aggiudicato due importantissimi premi a Cannes e agli European Film Awards (entrambi con Timothy Spall) e ha ottenuto 4 nomination agli Oscar 2015 (miglior fotografia, miglior scenografia, migliori costumi e miglior colonna sonora) e altrettanti ai BAFTA.
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