Scendono in campo anche i droni per tutelare l’ambiente dal dissesto idrogeologico: fino ad oggi questi velivoli pilotati a distanza erano stati adottati in svariati campi, in ambito militare prevalentemente, ma persino per usi insoliti come ad esempio gli allenamenti di alcune squadre di calcio di Serie A. Ora molte Arpa, le Agenzie Regionali di Protezione Ambientale, hanno deciso di utilizzarli per prevenire frane, straripamenti, smottamenti, alluvioni e inondazioni, eventi che purtroppo da diversi anni caratterizzano regolarmente le cronache quotidiane del nostro Paese, dopo aver provato altre soluzioni analoghe come satelliti e aerei con piloti in carne ed ossa.
Le prime a scegliere questa inedita soluzione sono state le Arpa di Puglia e Umbria, che già da qualche tempo hanno affidato ai droni il monitoraggio di situazioni particolarmente critiche oppure lo stato delle acque dei laghi. Ma anche in altre regioni italiane sono allo studio medesimi progetti che prevedono l’utilizzo dei droni, che presentano l’indubbio vantaggio tecnico di poter tenere sotto controllo il territorio in tempo reale quando imperversa il maltempo. Ora che anche in Italia le emergenze idrogeologiche sono praticamente all’ordine del giorno, a causa dei cambiamenti climatici e dell’irresponsabilità umana che ha consentito la cementificazione del territorio, la scelta di usare i droni per il monitoraggio potrebbe rivelarsi un’arma assai preziosa.
Il prossimo 25 settembre a Milano si terrà un convegno, nell’ambito della fiera Dronitaly dedicata all’utilizzo di questi velivoli per scopi civili, intitolato proprio ‘I droni come strumento operativo per le Agenzie per la Protezione dell’Ambiente‘, allo scopo di mettere in luce i potenziali vantaggi derivanti dall’adozione di questi mezzi in ambito preventivo: ‘L’evento consentirà di fare il punto su esperienze e necessità, opportunità di utilizzo e problematiche del regolamento Enac, in modo da consentire ai responsabili pubblici di procedere con maggiori informazioni nelle proprie scelte in merito ai nuovi, potenti, mezzi‘, hanno dichiarato i promotori della fiera in un’intervista. E se dopo l’attività di prevenzione con i droni, si deciderà di intervenire anche per restituire al territorio le sue difese naturali, allora l’Italia sarà un Paese finalmente in grado di affrontare i mutamenti climatici in atto con degli strumenti efficaci.