Il Consiglio dei ministri del primo maggio sarà incentrato sul decreto Lavoro.
Tra i vari argomenti che si affronteranno si partirà dal taglio del cuneo fiscale fino alla diminuzione dei contributi per i dipendenti senza dimenticare l’introduzione del nuovo reddito di cittadinanza. In previsione anche gli aumenti per i Fringe Benefit per coloro che assumono dipendenti al di sotto di 30 anni e una diminuzione delle condizioni per i contratti a termine.
Il prossimo Consiglio dei Ministri si terrà proprio il primo maggio, un momento in cui il governo si riunirà per affrontare un argomento molto importante, ossia il decreto Lavoro. All’interno del testo sono presenti circa 30 articoli, delle misure che, attraverso le bozze, danno la possibilità di capire quali saranno le novità in arrivo. Per attuare il DL lavoro sono stati messi a disposizione 3,4 miliardi provenienti dallo scostamento di bilancio.
Si andrà quindi verso un nuovo assegno di inclusione il quale, a partire dal 2024, prenderà il posto del reddito di cittadinanza fino a norme inedite per i contratti a termine e al miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro. Sarà dedicata, ai datori di lavoro, una delle novità più attese. Infatti, coloro che amplieranno il proprio organico attraverso delle assunzioni dal primo giugno al 31 dicembre 2023 di under 30 Neet, ossia ragazzi che non studiano né tantomeno lavoro, e che effettuano una registrazione al programma operativo Nazionale “Iniziativa Occupazione Giovani”, avranno la possibilità di far richiesta per utilizzare “un incentivo per un periodo di 12 mesi, nella misura del 60 per cento della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali”.
Al centro del decreto Lavoro ci sarà anche il reddito di cittadinanza, un beneficio che dal prossimo anno verrà sostituito da altri strumenti. Infatti, dal primo gennaio del 2024 entrerà in gioco l’assegno di inclusione, una misura utile a contrastare la povertà il quale andrà a sostituire il reddito di cittadinanza. Inoltre, dal primo settembre del 2023, verrà introdotto lo strumento di attivazione, una misura necessaria per l’avviamento al lavoro in cui la formazione risulta essere obbligatoria. E’ in arrivo anche l’assegno di inclusione, ossia un sussidio per tutte quelle famiglie che hanno un Isee che non supera i 9.360 euro e al cui interno è presente un ultrasessantenne, un minorenne oppure un disabile. L’aiuto in questione è pari a 500 euro al mese, cifra a cui si aggiungeranno ulteriori 280 euro nel caso in cui il beneficiario ha all’attivo anche un contratto per l’affitto. L’assegno in questione verrà dato per 18 mesi e, dopo un mese di sospensione, potrà essere rinnovato per altri 12 mesi. Per ottenere tale sussidio sarà necessario effettuare l’iscrizione al sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa.
All’interno del decreto Lavoro si parlerà anche nella possibilità di ottenere degli incentivi. Questo è ciò che accadrà per i datori di lavoro privati i quali assumeranno soggetti che stanno percependo l’assegno di inclusione attraverso un contratto a tempo indeterminato oppure di apprendistato, un incentivo che verrà riconosciuto per un anno e che prevede l’esonero totale dei contributi previdenziali entro e non oltre 8.000 euro.
Chi invece verte in una situazione di difficoltà ma ha la possibilità di lavorare, potrà utilizzare lo “strumento di attivazione” un sostegno pari a 350 euro mensili, della durata di un anno e in cui è prevista la formazione di corsi obbligatori.
Tra le tante misure è in arrivo anche un ulteriore taglio del cuneo fiscale, il quale potrebbe aumentare di 1 o 2 punti per tutti quei redditi medio bassi, ossia che in un anno ottengono un lordo di 35.000 euro. In poche parole, all’interno della busta paga potrebbe arrivare un aumento di 15 euro netti al mese.
All’interno del testo molto probabilmente ci saranno anche gli aumenti per i Fringe Benefit, ossia i buoni che le aziende danno ai dipendenti per l’acquisto di benzina o per pagare le bollette. Questi verranno utilizzati soltanto da coloro che hanno dei figli. Le agevolazioni di welfare aziendale molto probabilmente potrebbero raddoppiare anche se non supereranno i 3.000 euro. Inoltre ci potrebbero essere delle agevolazioni per coloro che decidono di assumere un lavoratore a tempo determinato. In questo caso le imprese potranno vedersi alleggerite molte regole tra cui anche le motivazioni che giustificano le assunzioni così da andare oltre il divieto di prolungare i contratti a termine.
Infine, presso il Ministero del Lavoro, è in arrivo un fondo dal valore di 10 milioni per l’anno in corso e di 2 milioni per il prossimo anno necessario a “riconoscere un sostegno economico ai familiari degli studenti delle scuole o istituti di istruzione di ogni ordine e grado, anche privati, comprese le strutture formative per i percorsi di istruzione e formazione professionale e le Università, deceduti a seguito di infortuni occorsi, successivamente al 1 gennaio 2018, durante le attività formative”.
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