A seguito del lascia passare da parte della Camera, il Senato ha dato il suo ok sul dl superbonus ottenendo 94 voti favorevoli, 72 contrari e due astenuti.
Il provvedimento in questione è stato quindi approvato definitivamente. È stata poi confermata anche l’aliquota al 110%, per i condomini che nel 2022 avevano presentato la Cilas.
Anche al Senato, dopo l’ok della Camera, è stato dato il lasciapassare sul dl del superbonus. Un decreto che è stato approvato con 94 voti favorevoli, 72 contrari e due astenuti. I provvedimenti in questione quindi ha ricevuto l’approvazione definitiva. Ecco quindi quali sono tutte le novità che sono state introdotte.
Partiamo dall’aliquota del superbonus la quale continua a restare al 110%, per i condomini che nel 2022 si erano impegnati nella presentazione della Cilas, ossia la certificazione inizio lavoro riguardo al superbonus o alla ricostruzione di immobili situati in area sismica. Per i lavori che non appartengono a questa categoria, l’aliquota diminuisce al 90%.
L’aliquota del 110% ha come termine di scadenza quella del 31 dicembre del 2023 nel momento in cui la delibera di inizio lavoro sia stata inviata entro il 24 dicembre del 2022 mentre la Cilas sia stata presentata entro il 25 novembre. Inoltre, secondo il calendario, il 90% delle spese sostenute entro il 2023, il 70% per le spese portate avanti nel 2024 e il 65% per le spese del 2025.
Inoltre l’aliquota del 110% può essere utilizzata anche per gli interventi di demolizione e ricostruzione a patto che entro il 31 dicembre del 2022 era stata inviata domanda per l’acquisizione del titolo abilitativo. Perciò che concerne gli edifici che rientrano nella categoria di “assimilati” ai condomini, ossia quelli composti da non oltre quattro unità immobiliari di un solo proprietario, non è necessario ottenere la delibera per l’approvazione dei lavori. In quest’ultimo caso per sfruttare il 110% è importante che la Cilas venga presentata entro e non oltre il 25 novembre del 2022.
I commenti sul superbonus sembrano essere abbastanza chiari per Forza Italia. Infatti Vincenzo Urbano lo ha definito come una forma di “doping che ha favorito una bolla”, mentre Marco Osnato di FdI afferma che questo dl “contempera la necessità di tutelare i conti pubblici con l’obbligo morale di rispondere alle famiglie e alle imprese”.
Non manca poi il commento di Alberto Bagnai di Lega il quale continua a porre il suo pensiero sulle perplessità del 110%. Nel verso opposto troviamo però il MoVimento 5 Stelle il uguale avanzato una richiesta alla maggioranza, ossia quella di “smetterla con le bugie: la verità sono i benefici economici ed occupazionali del Superbonus 110%“. sono queste le parole di Agostino Santillo.
Infine Chiara Braga del PD afferma che il provvedimento non è altro che “l’ennesimo decreto sbagliato di questo governo, nel merito e nel metodo. Occorreva aggiustare il tiro sulla misura ma c’era tempo per un confronto. Invece avete cancellato tutto senza capire che si colpisce la capacità di programmazione di tutti” .
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