A rompere il ghiaccio durante la prima serata di Sanremo è stato Roberto Benigni, con il suo monologo sulla Costituzione. Ma per l’attore questa non è di certo la prima volta al Festival: ecco le precedenti.
Roberto Benigni è tornato a Sanremo, è ufficiale. Ha ritrovato Amadeus, ma anche Gianni Morandi, è stato capace di focalizzare tutta l’attenzione (anche di Sergio Mattarella, presente in sala), ha fatto il suo monologo (anche quest’anno abbastanza lungo) ed è andato via. Ma quante altre volte aveva calcato quel palco?
All’alba dei 70 anni Roberto Benigni è pronto per approdare (di nuovo) a Sanremo. Davanti agli occhi di Sergio Mattarella questa volta, il figlio di uno dei padri della Costituzione, Bernardo Mattarella, proprio – non a caso potremmo dire – il focus del suo monologo. Il primo della prima serata della prima edizione gender fluid (per info sulle annesse e connesse polemiche, clicca qui).
Sono da poco passate le 21 e, tra articoli, menzioni, storia, il suo monologo procede incontrastato. Di entrate sceniche in passato ne ha fatte eccome: basti pensare che solo 12 anni fa, nel 2011 esattamente, entrò a cavallo. E già questo dice tutto. Del resto, per l’attore quel palco è come il pavimento di casa sua, la tv è come se fosse uno specchio qualunque e il pubblico è come se fossero i suoi amici. Sono ormai praticamente quasi 50 anni che fa questo lavoro e davanti alle telecamere possiamo affermare a gran voce che si sente a suo agio perfettamente.
Ma a questo punto una domanda sorge spontanea: quante volte Roberto Benigni è approdato sullo stesso palco che stasera lo sta ospitando? Facciamo un tuffo nel passato.
Era il 1980 quando Roberto Benigni calcò per la prima volta il palco di Sanremo. Quella volta, però, lo fece in una veste inedita, quella di co-conduttore (a condurre era Claudio Cecchetto). La co-conduttrice? La sua ex fidanzata Olimpia Carlisi. Fin qui tutto bene, se non fosse che proprio durante la kermesse l’attore si beccò una bella denuncia. Il motivo? Definì “Wojtilaccio” Papa Giovanni Paolo II e fu quindi denunciato – ma poi assolto – per offesa alla religione di Stato.
Tranquilli, però, perché a perdonarlo per quell’uscita è stato – a posteriori – anche don Pasquale Traetta, il “padre spirituale” del Festival di Sanremo, che ha ammesso che quella sarebbe dovuta essere un’occasione per la Chiesa di aprirsi al dialogo.
Ma passiamo alla sua seconda performance sul palco dell’Ariston, nel 2002, questa volta decisamente meno “turbolenta”. Fresco di Oscar per La vita è bella, entrò in scena tra una gag e l’altra – tipo andare sotto la gonna di Manuela Arcuri, toccare “fronte-retro” Pippo Baudo, l’allora conduttore – e raggiunse, con la sua sola performance, 20 milioni di spettatori (che equivale al 70% di share).
Benigni rilesse in chiave politica il Giudizio Universale, anche se già l’annuncio della sua presenza aveva dato adito a non poche polemiche. Basti pensare che Giuliano Ferrara aveva annunciato che gli avrebbe lanciato uova sul palco (cosa che di fatto non avvenne per fortuna).
Arriviamo al 2009. Quell’edizione, condotta da Paolo Bonolis, vide un Roberto particolarmente scatenato: ebbe una (“cattiva”) parola, Berlusconi, Iva Zanicchi, Walter Veltroni. Ma ebbe anche solo belle parole a favore dei diritti degli omosessuali (e in questo fu un precursore perché all’epoca questo tema non era particolarmente discusso, almeno non lo era come oggi) e alla fine raggiunse il 55% di share.
Passano un paio di anni. Nel 2011 Roberto Benigni torna ed entra nell’Ariston a cavallo, come avevamo anticipato. Sì, proprio a cavallo, con tanto di bandiera sventolante. Il motivo era chiaro: festeggiare i 150 anni dall’Unità d’Italia. In quell’occasione comunque l’attore spiegò l’Inno di Mameli, riscuotendo un grande successo. A condurre era all’epoca Gianni Morandi, che ha ritrovato proprio stasera.
Passarono poi altri 9 anni. Era l’anno della pandemia (ma nessuno lo sapeva ancora). Roberto Benigni arrivò, recitò Il Cantico dei Cantici per 26 minuti, scatenò una serie di polemiche immense per la sua esibizione (e per il suo cachet reputato eccessivo) e se ne andò.
Insomma, il rapporto di Roberto Benigni è sempre stato controverso, ma si sa che avere un successo internazionale significa anche fare i conti con le critiche (internazionali).
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