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Tutti diversi tutti uguali, il diritto dei bambini a essere ‘unici’ in un e-book guida per maestri, genitori e pediatri

Si chiama ‘Tutti diversi, tutti uguali‘ ed è un e-book guida per aiutare le figure più vicine ai bambini a capire e valutare il loro sviluppo psicofisico ‘unico’, per osservare i piccoli nei contesti di vita e di apprendimento, e intercettare eventuali bisogni educativi speciali, con riferimento ai servizi 0-6 anni. Il volume è destinato a educatori, pediatri e genitori e nasce proprio per fornire un aiuto a riconoscere tempestivamente eventuali disabilità dei bambini in età prescolare.

L’e-book è scaricabile qui dal sito di Leggere per crescere, offre una serie di indicazioni metodologiche e punta alla prevenzione delle disabilità dell’infanzia. E’ uno strumento, spiegano i promotori, che si propone di aiutare a cogliere precocemente non solo i problemi dell’infanzia, ma anche i bisogni di supporto delle famiglie, promuovendo l’incontro e la collaborazione con la scuola e i pediatri di fiducia.

Il responsabile scientifico del progetto, Angelo Lascioli, professore associato di Pedagogia speciale all’università di Verona, ha spiegato l’importanza di saper riconoscere tempestivamente le problematiche educative dei più piccoli, che spesso si trovano in condizioni di bisogno speciali.

L’esperto racconta: “Abbiamo indagato con questionari sulle insegnanti e ci siamo accorti che c’è un problema di comunicazione. A fronte di 100 situazioni segnalate dalle insegnanti, il 50% delle famiglie reagisce chiudendosi. Nell’altra metà dei genitori che invece accettano un dialogo, solo il 50% condivide poi con gli insegnanti l’esito dell’incontro con il pediatra. Alla fine, dunque, 3 quarti dei piccoli si perdono e solo per un quarto avviene una triangolazione e una presa in carico ottimale”. Nel modello proposto, sottolinea Lascioli, diventa invece cruciale l’alleanza tra servizi per l’infanzia, famiglie e pediatri di famiglia in un sistema di prevenzione aperto.

La logica alla base è superare le categorizzazioni sani, normali, disabili. Nel volume si propone quindi la descrizione, utile anche per i genitori, di eventuali campanelli d’allarme (per ogni diversa tappa dello sviluppo del bambino) che possono aiutare a identificare possibili problemi a livello fisico, neuromotorio, cognitivo e nello sviluppo del linguaggio. “Il profilo di funzionamento di un bambino non è una diagnosi, è qualcosa che viene prima – precisa Lascioli – è un tentativo di fotografarlo nel suo contesto di vita, di guardare anche alle modalità con cui questo contesto risponde ai suoi bisogni. A volte, infatti, più che facilitare può diventare un ostacolo. E’ un approccio biopsicosociale”.

L’ebook è il risultato di una sperimentazione condotta nelle scuole di Verona e provincia, realizzata analizzando un centinaio di casi borderline ma senza diagnosi. Con il modello costruito è stato possibile non solo osservare comportamenti altrimenti difficilmente spiegabili, ma anche costruire “un manuale che si basasse su conoscenze scientifiche e pedagogiche attuali, per fornire un metodo di lavoro e strumenti utili per la presa in carico dei bambini in condizioni di bisogno educativo speciale, in linea con gli orientamenti del Miur su prevenzione e valutazione”, come precisa Cristina Servidio, insegnante della scuola dell’infanzia di San Vito di Cerea (Verona). In questa missione ognuno gioca un ruolo, “anche i dirigenti scolastici”, evidenzia Servidio. “Non bisogna perdere di vista l’insieme. Ogni bambino è a sé e può trovare un senso nella classe“.

Ad aiutare gli adulti nella comprensione dei bambini viene in aiuto anche la figura del pediatra, “un partner cruciale” lo definisce Lascioli, che sottolinea come con questo modello: “Si mette insieme il punto di vista medico e quello educativo, e con il pediatra è possibile anche capire quali situazioni vanno instradate verso un percorso di diagnosi”.

“Avere a disposizione questo ebook significa per noi poter disporre di metodi di valutazione utilissimi in questa sfida che quotidianamente portiamo avanti. Per questo in tutti gli studi pediatrici favoriremo la lettura del volume, consigliandola anche ai genitori che potranno così disporre di un testo in grado di aiutarli a scoprire le meravigliose e uniche potenzialità del loro bambino”, conclude Giampietro Chiamenti, presidente nazionale della Fimp (Federazione italiana medici pediatri).

In collaborazione con AdnKronos

Kati Irrente

Giornalista per vocazione, scrivo per il web dal 2008. Mi occupo di cronaca italiana ed estera, politica e costume. Naturopata appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d'autore.

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