Negli ultimi anni è aumentata esponenzialmente la lista degli stilisti che hanno detto addio alle pellicce: l’ultimo in ordine di tempo a dire no all’utilizzo di pelli animali è stato Giorgio Armani, uno dei simboli del made in Italy nel settore della moda, che nel marzo 2016 ha rilasciato dichiarazione definitive in tal senso. Ma il numero di stilisti e marchi celebri che hanno progressivamente abbracciato la causa animalista negli ultimi anni è sempre più crescente, complice la mutata sensibilità dell’opinione pubblica e la filosofia vegan che prende sempre più piede. Proviamo a compiere una radiografia del fenomeno con tutti gli stilisti che hanno detto addio alle pellicce.
Non è un caso che nel 2015 sia persino arrivata una certificazione animal free che testimonia come nel settore si utilizzino sempre di più materiali alternativi come rayon, canapa, bambù, poliestere, solo per citarne alcuni, al posto di quelli di origine animale: da marchi prestigiosi come Geox e Inditex, a stilisti come Tommy Hilfiger, che ha invitato ripetutamente colleghi e persone comuni ad utilizzare pellicce finta, la causa animalista ha contagiato positivamente il mondo della moda. C’è chi sposa la causa animalista con convinzione e chi perché ha fiutato il cambiamento popolare, in ogni caso il risultato è che il no alle pellicce si propaga con crescente convinzione.
Giorgio Armani
‘Il progresso tecnologico raggiunto in questi anni ci permette di avere a disposizione valide alternative che rendono inutile il ricorso a pratiche crudeli nei confronti degli animali‘, recita il comunicato della maison di Giorgio Armani, il quale ha firmato un accordo con la Fur Free Alliance per sostituire già dalla collezione autunno/inverno 2016-2017 le pellicce vere con quelle ecologiche. Joh Vindig, presidente della Fur Free Alliance, si è dichiarato orgoglioso della scelta di Armani, affermando che ‘per decenni è stato un trendsetter nel mondo della moda e la sua ultima comunicazione è la prova che la sensibilità̀ e l’innovazione rappresentano il futuro di questo settore‘. E se anche un gigante della moda come Armani rinuncia alle pelli animali, visti anche i trattamenti disumani che subiscono negli allevamenti gli esemplari, rinchiusi in gabbie strettissime e spesso sottoposti a vere e proprie torture fisiche e psicologiche, è facile che tanti altri lo imiteranno seguendo il suo esempio.
Gli stilisti contro le pellicce
Come abbiamo anticipato, la scelta degli stilisti è talora dettata dal cinismo, rendendosi conto che il veganesimo e più in generale la sensibilità animalista è oramai ampiamente diffusa rispetto ai decenni passati, quando indossare una pelliccia era un must assoluto per essere trendy. Ma per tanti altri si tratta invece di una scelta etica consapevole, come ad esempio per Stella McCartney: la figlia dell’ex Beatles nell’agosto 2015 dichiarò pubblicamente di aver interrotto i rapporti con uno dei suoi fornitori di lana argentina dopo la scoperta dei maltrattamenti subiti dalle pecore, tra sgozzamenti, scuoiamenti, code tagliate ed asportazione di pelli in zone sensibili tutto senza alcun tipo di anestesia.
Tra i tanti stilisti convertiti ad un mercato dell’alta moda più sostenibile c’è il brand Hugo Boss, con il direttore creativo Bernd Keller, che ha spiegato a mezzo stampa la volontà di eliminare le pellicce utilizzate dal marchio, quella di cane-procione e quella di coniglio, sostituendola con eco-pelli fornite dalla già citata Fur Free Alliance. Oggi sono circa 300 le case di moda che dichiarano di ‘non vendere pellicce animali, o che hanno già avviato le procedure per diventare fur-free‘: tra i tanti nomi segnaliamo Calvin Klein, Converse, Abercrombie & Fitch, H&M, Benetton, Killer Loop, Levis, Lacoste, Timberland, Palais Royal, Zara.
Celebrità e testimonial animal free
Un grande aiuto alla diffusione della sensibilità animalista nel settore tessile lo si deve anche al coinvolgimento di importanti star del mondo del cinema come Jessica Alba, Charlize Theron, Pamela Anderson, Eva Mendes, le attrici Sarah Jessica Parker e Kim Cattrall protagoniste del serial televisivo Sex and the city, le modelle Christy Turlington e Twiggy, solo alcuni dei nomi celebri che hanno rinunciato a indossare capi in pelliccia, schierandosi al fianco di Lav, Peta ed altre celebri associazioni internazionali. E c’è anche chi è scesa frontalmente in campo contro le stesse case per cui fungono da testimonial, come Jane Birkin nei confronti di Hermes per i maltrattamenti subiti dai coccodrilli, le cui pelli vengono adoperate per le celebri borsette realizzate con il nome della star francese. E dalla star al fan il passo è breve, come hanno capito ormai la gran parte delle case di moda.
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