Non era felice Elon Musk, proprietario di Twitter, mentre ha parlato del taglio dei dipendenti da 8.000 a 1.500.
Alle domande scontate ha risposto che no, non è stato facile mandare a casa tutte queste persone che per anni hanno dato un contributo importante allo sviluppo di uno dei maggiori social network. Purtroppo però, ha dovuto farlo per i problemi economici che c’erano al suo arrivo.
Elon Musck sui licenziamenti di Twitter
Ha fatto molto scalpore l’operato di Elon Musk, che dopo aver deciso di acquistare Twitter per un valore di 44 miliardi di dollari, offerta generosa che il colosso ha subito accettato, ha optato come prima mossa per il licenziamento di tanti dipendenti.
Molte persone a questo punto hanno storto il naso e addirittura sono nati dei sondaggi interni per giudicare il lavoro del nuovo Ceo e chiedere che venisse mandato via, in particolare nel dicembre del 2022 il 57% degli utenti hanno votato per la sua estromissione. Ci si è però veramente soffermati a chiedersi come mai queste decisioni drastiche prese nel giro di pochissimi mesi dal suo arrivo?
La situazione è stata definita da Musk come una montagna russa, che ha parlato in questo modo circa il taglio dei dipendenti, circostanza che lo ha messo più volte in crisi e che è stata molto dolorosa ma necessaria perché come confessato dal numero uno di Tesla, il social aveva un bilancio economico di 3 miliardi di dollari in negativo, questo significa che in tali condizioni sarebbe sopravvissuto ancora pochi mesi.
Queste le parole molto dure di Musk per far capire che il taglio dei lavoratori non è dovuto a motivazioni blande o personali, ne tantomeno sadiche, semplicemente obbligate da una condizione critica nelle casse del social al suo arrivo nell’ottobre del 2022.
Così per salvare la situazione si è trovato costretto ad agire subito e questa è stata di certo la misura più incisiva, ma ancora si è lontani dall’obiettivo di rendere Twitter un social trasparente e onesto. Lui stesso lo ha ammesso dicendo che questo è lo scopo di ogni sua decisione.
Musk a Twitter
Più che un classico social network potremmo definire la piattaforma con il logo dell’uccellino azzurro come un servizio di notizie e microblogging. La rete consente di postare brevi messaggi testuali chiamati appunto tweet e sebbene nel corso del tempo sia molto cambiato, rimane un servizio molto utilizzato in tutto il mondo. I Paesi con più percentuali di iscritti sono gli Stati Uniti e il Giappone.
Twitter va aldilà dei puri contenuti visivi cosiddetti “leggeri” che invece spopolano altrove, gli iscritti infatti hanno modo di confrontarsi su temi di attualità e conoscere le opinioni degli esponenti politici, ad esempio. Insomma una piattaforma di livello superiore che aiuta a farsi un’idea sull’attualità.
Qui i followers possono interagire in maniera molto intuitiva fra di loro e con chi posta i messaggi, questo modo veloce di rapportarsi ha portato il numero di iscritti a 354 milioni, fra cui sono 60 gli utenti che si collegano almeno una volta al giorno.
L’acquisizione di Musk è arrivata in un momento molto sofferente per l’azienda con sede principale a San Francisco e ha dato decisamente una linfa vitale alla crescita degli utenti, nonostante il pugno duro per l’aspetto dei licenziamenti.
Secondo due società di ricerca indipendenti il suo arrivo ha suscitato interesse vero Twitter, in effetti i download dell’app per smartphone sono aumentati del 42%. Anche l’attività complessiva è aumentata con un 2% in più di utenti attivi in tutto il globo, si tratta di dati che mostrano come la decisione di accettare quell’offerta di 44 miliardi sia stata buona. Era il 27 ottobre e lo stesso Musk ha affermato di recente, che grazie a lui le iscrizioni hanno raggiunto il massimo storico ed effettivamente è così ma durerà a lungo tuto ciò?
C’è chi dice di sì e chi pensa che gli aumenti di utenti siano dovuti a puro interesse per seguire le vicende del nuovo Ceo e sapere se sarebbe durato. Ad ogni modo la piattaforma ha compiuto il 21 marzo scorso ben 17 anni di attività e il Twitterverse continua ad essere un fenomeno molto in voga e per adesso non sono stati evidenziati segnali di calo di interesse e la stessa cosa vale sia per l’accesso libero che per l’abbonamento opzionale a pagamento che aggiunge un segno di spunta blu e offre l’accesso in anteprima a nuove funzioni selezionate, come la possibilità di modificare il tweet.
È un social aperto e adatto a tutti, intuitivo e praticamente illimitato per quanto riguarda le argomentazioni, anche se Musk ha verificato attentamente diversi profili per decidere se mantenerli o meno, ad esempio quello di Trump. La rivoluzione data dall’arrivo del nuovo Ceo ha aumentato in quel periodo i messaggi di odio ma c’è da dire che nel corso di quell’anno si è mostrata anche tanta solidarietà all’Ucraina, tanto che gli hashtag dedicati sono diventati di tendenza.
Da quando Musk ha preso il comando, Twitter ha dovuto affrontare 9 cause legali per oltre 14 milioni di dollari di fatture non pagate, una situazione molto burrascosa però che persegue quell’intento dell’imprenditore sudafricano di rendere il social un posto pulito e onesto, nonostante il numero di scelte sbagliate che si sono accumulate nel passato e che hanno portato a deficit finanziari importanti. Ad oggi è uno dei più frequentati, basti pensare che un giorno di tweet riempirebbe un libro di 10 milioni di pagine.