Terribile omicidio avvenuto oggi a Fasano, dove un uomo di 36 anni ha aggredito a morte l’anziano padre e poi si è tolto la vita.
I carabinieri hanno trovato il corpo del killer nelle campagne del comune brindisino. Da poco era tornato a vivere con il padre e non è chiaro cosa abbia scatenato la violenta reazione del ragazzo che ha iniziato un’aggressione violentissima a calci e pugni.
Un uomo di 36 anni si è tolto la vita a Savelletri, frazione di Fasano, dopo aver ucciso di botte il padre. Un massacro in piena regola, dove con calci e pugni ha inveito contro l’anziano genitore con cui era tornato a vivere da poco in un’abitazione nel comune di Brindisi.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il 70enne è morto ieri sera dopo la violenza avvenuta alcuni giorni prima proprio all’interno dell’abitazione che i due condividevano da alcuni mesi, in zona Cisternino. È qui infatti che lo hanno rinvenuto tre giorni fa ma sebbene fosse in condizioni critiche, incredibilmente era ancora in vita. L’uomo è stato pestato, poi sarebbe caduto a terra sbattendo violentemente la testa sul pavimento e forze è stato questo il trauma fatale che non lo ha fatto più reagire. Era lì, in una pozza di sangue, con evidenti segni di percosse.
Poco dopo, mentre i carabinieri erano già sulle tracce del responsabile, la macabra scoperta nelle campagne poco distanti: il figlio dell’anziano uomo che tutti in paese conoscevano, si era tolto la vita dopo l’aggressione, forse per sensi di colpa.
Possiamo pensare che il suo intento non fosse quello di uccidere il padre ma si è trovato in una situazione che gli è sfuggita di mano prima che potesse rendersene conto. Si tratta però solo di un’ipotesi e starà ora alle forze dell’ordine ricostruire quanto accaduto in quella casa di Fasano, dove gli agenti e i soccorritori sanitari sono arrivati in seguito a una chiamata fatta vicini di casa allarmati.
I sanitari del 118 sono arrivati nell’appartamento nello stesso momento dei carabinieri di zona e mentre questi ultimi hanno iniziato a transennare l’area per allontanare i curiosi, questi cercavano di stabilizzare l’anziano per poi trasferirlo d’urgenza visti gli importanti traumi, in effetti poi in ospedale i medici hanno riscontrato una grave emorragia cerebrale.
A sirene spiegate è stato trasportato nell’ospedale Perrino di Brindisi ma qui è morto pochi giorni dopo il suo ricovero in Rianimazione e non c’è stato nulla da fare per salvargli la vita.
Impossibile al momento ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Un evento tragico in cui, secondo l’ipotesi più probabile, il 36enne ha prima massacrato a calci e pugni il padre, poi si è allontanato verso le campagne e successivamente si è impiccato una volta saputo della morte del genitore.
Chi indaga sta ascoltando le testimonianze proprio di quei vicini di casa, allarmati dalle urla del 70enne che hanno sconvolto una cittadina solitamente molto tranquilla. Dagli elementi reperiti finora dall’ascolto di chi li conosceva, sembra che i rapporti fra i due non fossero proprio idilliaci ma si parla di classici screzi familiari, nulla di particolarmente grave.
Saranno fornite ulteriori informazioni in questi giorni in cui proseguirà l’inchiesta disposta dalla Procura e seguita dai carabinieri di Fasano sotto la guida del capitano Massimo Cicala.
Sappiamo solo le iniziali delle due vittime: A.L. il padre e P.L. il figlio, quest’ultimo lavorava in uno stabilimento balneare del posto e il corpo è stato proprio segnalato da un collega, che lo ha notato nei pressi del luogo di lavoro.
Già in questi giorni le forze dell’ordine avevano avviato un’indagine a carico dell’uomo per lesioni personali, ipotesi di reato che sarebbe diventata omicidio.
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