Un omicidio efferato, al quale però si affianca anche qualcosa che si affianca all’horror puro. Una donna non riusciva più a sopportare le condizioni nelle quali stava, piano piano, decadendo sua madre e, per questo, ha deciso di ucciderla.
Non contenta, però, ha commesso anche qualcosa di veramente assurdo al suo cadavere. Vediamo insieme cosa è successo.
Lei, l’assassina, ha 59 anni ed ha ucciso la sua anziana madre di 84 anni. il motivo? Non sopportava più il decadimento al quale l’anziana donna stava andando incontro e, per questo, ha deciso di ucciderla. Ma ciò che ha colpito maggiormente è che, non si è limitata solo ad ucciderla.
Non contenta, ha deciso di fare a pezzi il cadavere dell’anziana e poi l’ha tenuto nascosto per due mesi, sia a sua sorella che al resto della famiglia. Lei, Rosa Fabbiano, è accusata di omicidio volontario e vilipendio di cadavere aggravato e rischia di passare il resto dei suoi giorni in carcere.
Rosa è finita in carcere lo scorso maggio 2022 e l’udienza per il suo processo si svolgerà alla fine di maggio 2023. Ha ucciso sua madre, Lucia Cipriano, di 84 anni ma il suo cadavere è stato ritrovato solo due mesi dopo che la stessa anziana era stata uccisa.
Stando a quanto riportato dall’accusa, la figlia 59enne, dopo aver ucciso l’anziana madre, ha tagliato in pezzi il cadavere all’interno della vasca da bagno dell’abitazione dell’anziana a Melzo, in provincia di Milano. Ora è il Gup che ha chiesto, per la figlia assassina, il suo rinvio a giudizio, dopo che i Carabinieri hanno concluso le indagini e sono arrivati a questa terribile quanto efferata conclusione.
L’anziana donna era affetta da un principio di demenza senile e non era più di facile gestione. La figlia aveva architettato tutto nei minimi dettagli per uccidere sua madre. L’aveva fatta prima adagiare nella vasca da bagno “e dopo coprendola con un telo in cellophane, che fissava ai bordi della vasca con del nastro adesivo, in modo da non far passare aria” – come descrivono i documenti di indagine.
Dopo averla uccisa ha, quindi, tagliato a pezzi il cadavere stesso, “mantenendolo all’interno della vasca da bagno, sigillata da un telo di cellophane” – continuano i documenti. Nel corso delle perquisizioni sul luogo del delitto, i Carabinieri hanno rinvenuto, anche, i guanti in lattice indossati dalla donna per sezionare il cadavere della madre, quanto anche le lame per compiere il fatto: un seghetto della lunghezza di 31 centimetri e una sega con lama metallica lunga 45 centimetri.
È stata l’altra figlia della donna a scoprire l’assassinio di sua madre. La donna era arrivata da Trento (dove viveva) a Melzo perché non riusciva più ad avere notizie di sua madre. Rosa aveva informato la sorella del peggioramento delle condizioni di salute dell’anziana madre ed aveva anche riferito alla sorella che aveva portato la madre a casa sua “per poterla accudire più agevolmente”.
La sorella, più volte, aveva chiesto spiegazioni del perché Rosa avesse deciso di non portarla in una struttura dove sarebbe stata accudita meglio, ma lei aveva sempre riempito la sorella stessa di bugie. Nel frattempo aveva già compiuto il delitto.
Da lì, la decisione della donna di partire alla volta di Melzo e verificare di persona cosa stava succedendo. E lì, la macabra scoperta.
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