Sopravvissuta all’Olocausto e ammazzata brutalmente da un tossicodipendente a caccia di una vittima facile. E’ la terribile fine di Zofija Kaczan, nonnina polacca di 100 anni che nella sua lunga vita ha visto anche gli orrori della guerra e dei campi di concentramento.
Il suo assassino è un 40enne eroinomane di nome Artur Waszkiewicz, suo connazionale. La lunga vita di Zofija si è spezzata a Derby, nel Regno Unito, una mattina di giugno. L’aggressore ha picchiato con una tale violenza questa anziana piccola e vulnerabile da avere ridotto in lacrime gli agenti di polizia intervenuti dopo l’aggressione. L’uomo stava guidando la sua auto quando svoltato l’angolo ha individuato la sua preda. Waszkiewicz ha accostato l’auto al marciapiede, è sceso ed ha percosso e strattonato violentemente la donna facendola cadere a terra. Poi è fuggito col bottino, 20 sterline (poco più di 20 euro), e si è diretto all’appuntamento col suo spacciatore.
La polizia ha diffuso le immagini di una telecamera di sorveglianza dalle quali si vede l’aggressione: Zofija stava andando in chiesa quando si è imbattuta in Waszkiewicz. I soccorritori l’hanno trovata appoggiata a una macchina col volto tumefatto e sanguinante. Zofija è morta dopo 6 giorni di agonia.
Artur Waszkiewicz è un tossicodipendente all’ultimo stadio, un uomo in uno stato di tale disperazione e degrado da avere cercato di vendere il proprio cane al vicino di casa. Ora è anche un assassino.
Dopo l’omicidio Waszkiewicz ha provato a lasciare Derby per rifugiarsi dalla madre a Londra. Ha anche cercato di cambiare fisionomia tagliandosi i lunghi capelli.
Artur Waszkiewicz è stato condannato per rapina e omicidio.
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