Uccisa a coltellate dall’amante, parla l’amica di Ana Maria: “Nessun delitto d’impeto”

Era incinta quando il suo compagno l’ha uccisa, massacrandola con 10 coltellate. Era il 2019, ma per Ana Maria c’è stata una giustizia a metà. Ecco cosa è successo.

Uomo con un coltello
Uomo con un coltello – Nanopress.it

Il compagno della donna, all’inizio, era stato condannato all’ergastolo. Ma poi la sentenza è stata ribaltata.

Ana Maria: uccisa con premeditazione

Non si danno pace né la famiglia di Ana Maria, né le sue amiche con le quali parlava e si confidava. Ma quel 2019 è un anno che nessuno di loro dimenticherà. Oggi è proprio una delle sue amiche a ripercorrere i giorni prima del delitto e a cercare, per quanto possibile, di dare una risposta all’insano gesto compiuto da quello che si definiva il compagno della vittima.

Sì, perché Ana Maria era incinta quando quelle 10 coltellate, inferte proprio da quell’uomo che doveva amarla, l’hanno uccisa. All’inizio, nel primo grado di giudizio, Antonino Borgia era stato condannato all’ergastolo. Ecco che, in secondo grado, invece, la condanna al carcere a vita è stata cancellata e, ora, dovrà restare in carcere solo per 19 anni.

Una giustizia a metà. Ana Maria, come abbiamo detto, era incinta quando fu uccisa e, a raccontare come si sentiva la donna, pochi giorni prima di esser uccisa, è stata Federica in un’intervista al quotidiano La Repubblica.

Federica aveva visto la sua amica molto preoccupata. Il suo compagno voleva che abortisse perché un bambino “gli faceva perdere la reputazione”. Ma lei non ha voluto. Forse, è stato proprio questo il movente dell’efferato omicidio: Antonino ha ucciso sia lei, ma soprattutto, quel bambino che portava in grembo.

Carabinieri
Carabinieri – Nanopress.it

La condanna ridotta al compagno

Tutto studiavo e preparato nei minimi dettagli, come denuncia anche l’amica di lei, Federica. Ed ora, questo cambio di condanna: dal carcere a vita, a soli 19 anni di reclusione.

Una sentenza che ha escluso che Borgia avesse premeditato il tutto e ha tolto anche i motivi di crudeltà all’uomo. Ciò ha permesso lo sconto di un terzo della pena, anche con l’accettazione, da parte dell’uomo, del rito abbreviato.

Le amiche sono sgomente, poiché a dare testimonianza della crudeltà di quell’uomo c’è anche un video, dove si vede l’assassino sferrare, con violenza, la prima coltellata ad Ana Maria, con l’intento proprio di uccidere il bambino. Infatti, il colpo è sferrato proprio al ventre della donna.

Ana Maria aveva da poco iniziato una relazione con quell’uomo e, purtroppo, non sapeva fosse già sposato. Anche se lui voleva che abortisse, Ana Maria invece voleva quel bambino anche se, sapeva, che avrebbe dovuto crescerlo da sola. Ma questo non le faceva paura. Mentre a lui sì. Da lì, la premeditazione di ucciderla e uccidere anche il bambino.

Ma la sentenza ha deciso altro. Le amiche di Ana Maria, però, non si arrendono e continueranno a chiedere giustizia per lei.

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