[didascalia fornitore=”ansa”]Dominique Cottrez[/didascalia]
La 55enne Dominique Cottrez è stata processata nel 2015 con l’accusa di aver ucciso 8 figli alla nascita. La donna, che nel procedimento a suo carico aveva ammesso di aver soffocato i neonati per paura che fossero il frutto di una relazione incestuosa con il padre, era stata condannata a nove anni di reclusione poiché i giudici francesi la ritennero parzialmente incapace di intendere e volere. Ora la killer infanticida è libera, ha ottenuto la libertà anticipata per buona condotta dopo solo tre anni di carcere.
Questa è una storia di abusi, violenze e omicidi che era salita alla ribalta delle cronache qualche anno fa, quando per caso l’acquirente di una proprietà composta da casa e giardino si mise a fare dei lavori di ristrutturazione.
Scavando intorno alla casa che era appartenuta alla famiglia di Dominique vennero ritrovati dapprima i cadaveri di due bimbi neonati.
Era il 2010 e il ritrovamento sconvolse il tranquillo paesino di Villers-au-Tertre e tutta la Francia, i giornali battezzarono l’episodio come “Il più grave infanticidio della storia di Francia”, perché dopo i primi due neonati uccisi ne vennero ritrovati altri sei.
[didascalia fornitore=”ansa”]La casa degli orrori a Villers-au-Tertre dove Dominique Cottrez seppellì i suoi bimbi uccisi[/didascalia]
Dominique Cottrez ha ammesso tutto da subito, ha detto di aver ucciso alla nascita otto dei suoi figli soffocandoli perché pensava fossero nati dalla relazione incestuosa con suo padre.
La donna ha infatti raccontato che quando aveva 8 anni fu violentata dal padre (morto nel 2007), con il quale poi continuò questa relazione anche in età adulta, anche dopo il suo matrimonio con il marito. Dominique disse in tribunale che amava il padre più del marito e che dopo le prime volte quello era diventato un ‘normale rapporto consenziente’.
La donna, che nel frattempo aveva avuto altre due figlie con suo marito, aveva raccontato di aver tenuto nascoste le gravidanze in famiglia e con gli amici grazie al fatto di essere obesa. Le gravidanze, i parti e gli omicidi dei suoi otto neonati sono avvenuti tra il 1999 e il 2007. E va detto che l’autopsia sui corpicini stabilì che i neonati uccisi erano tutti figli del marito e non del padre.
Alla fine del processo a suo carico la donna rischiava l’ergastolo, ma i giudici hanno deciso per lei una condanna di nove anni perché l’hanno ritenuta parzialmente incapace di intendere e volere, ma ora ha ottenuto la libertà anticipata per buona condotta ed è libera di uscire dal carcere dopo soli tre anni di reclusione perché non c’è più rischio, secondo i magistrati, di ripetizione del reato.
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