Alessia Mendes, ballerina di origini brasiliane di 40 anni, dopo anni di botte e insulti, ha ucciso il marito, Alessio Rossi, 35 anni. Il delitto si è consumato a Genova, nel giugno del 2017, al culmine dell’ennesimo episodio di violenza. Oggi la donna è stata assolta: per il gup fu legittima difesa.
La Mendes aveva subito dichiarato di aver colpito il marito con 12 coltellate perché la stava picchiando. Nel corso delle indagini è emerso che Rossi era già stato denunciato altre due volte per maltrattamenti e lesioni. Per il primo caso era stato rinviato a giudizio, mentre per il secondo caso le indagini erano ancora in corso. Entrambi gli episodi erano avvenuti nell’ultimo anno prima del delitto.
La procura aveva chiesto una condanna detentiva di 16 anni. ‘Dobbiamo leggere la motivazione, ma è molto probabile che impugneremo la sentenza. Anche perché occorre valutare se ci sono gli estremi per la legittima difesa’, ha dichiarato il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi dopo l’assoluzione.
Il legale della Mendes invece, si è detto soddisfatto della sentenza. ‘Ho creduto sin da subito nell’innocenza della mia assistita – ha detto l’avvocato Rachele De Stefanis – e fondamentale è stata la Bpa, la Bloodstain Pattern Analisys. Abbiamo ricostruito la scena del crimine tramite l’analisi delle tracce di sangue. La scena parla e quello che dice spesso è oggettivo. Io credo sia la prima volta che a Genova venga usata una consulenza di questo tipo’.
Un anno fa, si è consumata una tragedia simile ad Arezzo: una donna ha ucciso il marito col mattarello durante una lite.