La vittima – Alika Ogorchukwu, 39 anni – venne ucciso in strada il 29 luglio dello scorso anno. Il killer lo colpì prima con la stampella che la vittima utilizzava per camminare, poi gli saltò addosso e lo strangolò.
Il tutto sotto gli occhi dei passanti. L’ambulante aveva chiesto l’elemosina al killer, che stava camminando con la fidanzata. Per Ferlazzo il pm aveva chiesto una condanna all’ergastolo.
La Corte d’Assise di Macerata ha condannato Filippo Ferlazzo a 24 anni di reclusione. Il 33enne, originario di Salerno, è accusato di aver ucciso l’ambulante nigeriano Alika Ogorchukwu, il 29 luglio dello scorso anno, a Civitanova Marche.
Quel pomeriggio la vittima, 39 anni, chiese l’elemosina a Ferlazzo e alla fidanzata, alla quale pare toccò un braccio. Il killer si scagliò su di lui, strappandogli dalle mani la stampella che utilizzava per camminare (in seguito a un incidente in bici) e lo bloccò a terra, schiacciandogli la testa e il collo.
Alika Ogorchukwu morì sotto gli occhi dei passanti, che non riuscirono a bloccare il killer. Qualcuno riprese la scena con il cellulare e il video fece – in breve tempo – il giro del web. All’arrivo delle forze dell’ordine per la vittima non c’era ormai più nulla da fare.
Il pubblico ministero Rastrelli aveva chiesto l’ergastolo per Ferlazzo, definendo l’aggressione perpetrata ai danni dell’ambulante come “brutale al pari di quella per uccidere un animale”. I giudici della corte di assise di Macerata non hanno accolto la richiesta dell’ergastolo, concedendo le attenuanti generiche.
La sentenza emessa dalla Corte d’Assise è stata commentata brevemente anche dalla moglie di Alika, Charity Oriakhi, che ai giornalisti che attendevano fuori al tribunale di Macerata ha detto: “Giustizia è stata fatta, 24 anni di carcere vanno bene”.
I legali della famiglia Ogorchukwu attenderanno ora le motivazioni della sentenza, anche se – per loro stessa ammissione – la personalità del killer è piuttosto complessa.
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