Un ragazzo di 30 anni fu ucciso nel 2006, poco dopo la vittoria dell’Italia dei Mondiali. Oggi arrestati i killer.
Si chiamava Michele Coscia e aveva 30 anni. Si trovava a Napoli ed era sceso in piazza per festeggiare la vittoria della Nazionale, insieme a tanti italiani. Proprio due compaesani lo hanno ucciso per un gesto futile e involontario. Dopo 17 anni finalmente giustizia è stata fatta.
Michele Coscia ucciso a Napoli
Era il 9 luglio del 2006 quando l’Italia vinse i Mondiali in Germania, una data che tutti noi ricordiamo con grande emozione ogni volta perché la mente ci riporta a quella magica notte in cui tutta l’Italia si è unita in un grande grido di esultanza e gioia.
Purtroppo per una famiglia napoletana quel giorno rappresenta un’altra cosa, la morte del giovane Michele Coscia che aveva 30 anni e tutta la vita davanti. Come tantissime altre persone era sceso in piazza a Napoli per festeggiare ma con la sua bandiera ha colpito accidentalmente un ragazzino e i fratelli di quest’ultimo lo hanno aggredito uccidendolo.
Stando alle ricostruzioni effettuare dai militari e dai magistrati dell’Antimafia della città partenopea, Michele Coscia è stato ucciso per aver urtato con la sua bandiera durante l’agitazione generale di quel momento bellissimo, un minorenne. I fratelli sono intervenuti infuriati e decisero di punirlo raggiungendolo in corso Chiaiano, nella periferia a Nord, uccidendolo a colpi di pistola davanti a tantissime persone che stavano festeggiando.
Due testimoni rimasero feriti da alcuni proiettili vaganti ma dei fratelli si persero le tracce, mentre per il 30enne non ci fu nulla da fare e morì sul colpo.
Arrestati i responsabili dell’omicidio
Sembra incredibile morire per questo motivo eppure è proprio quello che è successo e per anni i Carabinieri della compagnia di Vomero hanno lavorato per cercare di capire i responsabili del gesto, che sono stati identificati e arrestati solo in queste ore.
Si tratta di due fratelli napoletani, Luigi e Nicola Torino che attualmente hanno 45 e 43 anni. Secondo gli inquirenti l’omicidio è stato compiuto con l’aggravante del metodo mafioso, infatti il fermo è stato richiesto dalla Direzione Distrettuale Antimafia che ha coordinato le indagini.
I Torino inseguirono Michele con la chiara intenzione di ucciderlo sebbene avesse urtato il fratello minore solo per errore e forse nemmeno si era accorto del gesto. Non sono volti noti alle forze dell’ordine, infatti hanno entrambi dei precedenti penali e addirittura al momento del fermo uno dei due era già detenuto per un altro motivo.
Gravemente indiziati per l’omicidio Coscia, dovranno ora rispondere della pesante accusa formulata dalle forze dell’ordine dopo indagini accurate. Gli agenti hanno specificato che il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta nell’ambito di indagini preliminari e al momento il coinvolgimento dei fratelli Torino è ancora da appurare con certezze.
Tutti gli indizi sembrano portare a loro, ora si spera nella convalida dell’accusa e quindi dell’arresto e i primi a farlo sono i famigliari di Michele Coscia, anche se nessuno potrà restituire loro il ragazzo, la cui vita è stata strappata violentemente in un giorno di festa che doveva unire tutta l’Italia.