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“Kaos salvava gli umani, gli stessi umani che lo hanno avvelenato”. Fabiano Ettorre, il proprietario del pastore tedesco di tre anni che aveva partecipato ai soccorsi del dopo sisma nell’Italia centrale è scioccato dall’accaduto: “Con la morte di Kaos mi hanno tolto un pezzo di vita. Hanno ucciso il mio migliore amico e non riesco a darmi una spiegazione. Non ho parole non riesco a capire un atto così orribile”, ha detto con la voce rotta dal pianto il 40enne che vive a Sant’Eusanio Forconese (L’Aquila), che si augura ora una punizione esemplare per i responsabili: ”Per Kaos tenevo la porta di casa sempre aperta, una porta che non riesco ancora a chiudere perché spero di vederlo rientrare”, ”Mi auguro che chi ha fatto questo al mio cane sia punito come merita e che l’attenzione mediatica del momento non svanisca nel giro di poche ore”, anche se ha sottolineato di non voler sapere chi è stato: ”Me l’hanno avvelenato, aveva la bava alla bocca. È come se mi avessero strappato il cuore […] Mi auguro di non venire mai a sapere chi è stato”.
Rinaldo Sidoli, responsabile comunicazione della onlus Animalisti Italiani, a proposito dell’avvelenamento del pastore tedesco Kaos che aveva partecipato ai soccorsi del dopo sisma nell’Italia centrale ha assicurato che sarà fatta una denuncia. ”Chiederemo inoltre al Governo una legge che che vieti la vendita ed il commercio di veleni e fitofarmaci, se non con ricetta che renda rintracciabile chi li compra”, si legge in una sua nota.
Sulla brutta fine di Kaos stanno indagando i carabinieri forestali indagano, hanno effettuato sopralluoghi per fare rilievi nel giardino della casa di Fabiano Ettorre che sa subito aveva capito cosa avevano fatto al suo amato cane “dalle condizioni in cui è stato trovato l’animale, nel giardino di casa, al 99 per cento la morte sarebbe riconducile ad un crudele avvelenamento”. Gli investigatori stanno verificando anche l’eventuale presenza, di altri bocconi avvelenati nelle vie del paese e non solo in giardino.
“Era un salvatore avvezzo a scavare tra macerie e inferno – racconta ancora l’animalista Sidoli – chi ha posto fine alla sua vita è un criminale pericoloso che va fermato. Non ci daremo pace fino a quando non verrà fatta giustizia. Credo che sia arrivato il momento che l’indignazione delle persone sensibili spinga il mondo politico a lavorare in maniera trasversale su una nuova proposta di legge che preveda pene più severe per chi maltratta e uccide gli animali. Non si devono più verificare casi come questo”.
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Sul suo profilo Facebook l’addestratore ha lasciato l’ultimo saluto per Kaos: “Ciao amico mio! Hai lasciato un vuoto incolmabile per mano di una persona meschina. Continua il tuo lavoro lassù continua a cercare dispersi, a salvare vite umane. Non provare odio per chi ti ha fatto ciò, anzi se un domani avrà bisogno aiutalo sii superiore e quando ti guarderà negli occhi e vedrà che sei tu il suo Salvatore morirà lentamente da solo. Kaos ne abbiamo viste tante, aiutati tanti e tanti non ci siamo riusciti. Hai lavorato giorno e notte, quando è servito non ti sei mai risparmiato. Sei stato un amico fedele abbiamo condiviso e diviso casa, divano, tutto. Corri amico mio, corri non ti fermare un giorno ci abbracceremo nuovamente”.