Un omicidio orribile quello di Salvatore Esposito, avvenuto 10 anni fa. Un amore sbagliato ed una punizione che a lui spettava. Fu, infatti, ucciso e successivamente sciolto nell’acido. Ma ora, a questo delitto, è stato trovato un movente preciso.
Salvatore si era innamorato della donna sbagliata ed era scomparso nel settembre del 2013. Le indagini sono andate avanti ed ecco a cosa si è arrivati.
La pista del delitto passionale è quella più accreditata per l’omicidio di Salvatore Esposito, detto “Totoriello”, scomparso il 27 settembre del 2013 e, successivamente trovato cadavere. Un omicidio cruento che non ha mai visto il ritrovamento del cadavere dell’uomo poiché, lo stesso, è stato poi sciolto nell’acido.
Stando a quanto emerso da un’indagine dei Ros dei Carabinieri, uno scenario molto particolare è quello che è girato attorno al movente quanto all’omicidio dello stesso Esposito: quello del sesso, della droga ma, soprattutto del tradimento e di un amore sbagliato. Salvatore, infatti, sarebbe stato ucciso per una relazione con una donna a sua volta legata a soggetti vicini al clan Licciardi.
Per questo motivo, questa mattina tre persone ritenute appartenenti proprio al clan Liccardi sono state arrestate e sono indagate, ora, come responsabili di questo delitto consumatosi dieci anni fa. Un caso molto particolare che è in via di risoluzione grazie anche alle dichiarazioni che alcuni pentiti dello stesso clan Liccardi hanno fatto alle forze dell’ordine e grazie, anche, alle intercettazioni che sono state messe in campo in questi mesi.
Un omicidio passionale si, ma con una tecnica tipica della mafia siciliana. Tornando indietro nel tempo, Esposito fu condotto in una zona desolata del quartiere Chiaiano di Napoli, tra cave di tufo abbandonate e strade impervie. Qui fu ammazzato con alcuni colpi di arma da fuoco, ma ciò che sconvolse maggiormente chi stava indagando fu il “dopo omicidio”. Il corpo dell’uomo venne sciolto nell’acido e, a compiere questo atto orribile, furono invece, alcuni affiliati del clan Polverino-Simioli.
Furono scelti gli uomini di un altro clan per far sparire definitivamente il copro di Salvatore Esposito in quanto tecnica da loro spesso utilizzata, come nel caso dell’omicidio di un giovane ragazzo, ucciso nel 2000 e poi sciolto nell’acido. In questo caso, si trattò di un errore di persona, la vittima era del tutto innocente ed estranei ad ambienti criminali.
Il clan dei Polverino – Simioli era una costola dei un altro clan, quello dei Nuvoletta e, questi ultimi, la strategia dello “sciogliere nell’acido” l’avevano appresa proprio dai clan siciliani.
Secondo quanto ricostruito dalle Forze dell’ordine, movente dell’omicidio è una cosiddetta “punizione d’onore”. Salvatore, come abbiamo detto, aveva avuto una relazione con la moglie di un appartenente alla famiglia Licciardi, all’epoca detenuto. Da qui la decisione del suo efferato omicidio, avvenuto a Chiaiano e, successivamente, del cadavere sciolto nell’acido.
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