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Nonostante il richiamo del presidente Vladimir Putin, e la richiesta di sospenderlo, il referendum in Ucraina si è svolto ugualmente. Gli organizzatori parlano di una grande affluenza. A Sloviansk, il sindaco autoproclamato Viatcheslav Ponomarev, alla vigilia, ha parlato di una “partecipazione del 100%“. A Donetsk, il capo della commissione elettorale della “Repubblica di Donetsk” Roman Lyaguine ha parlato di “milioni” di votanti. Gli Usa, come la Germania e la Francia, hanno già dichiarato che non prenderanno in considerazione l’esito della votazione, non riconoscendone la validità. I numeri sono da plebiscito.
Donetsk e Lugansk, le due regioni sud-orientali dell’Ucraina popolate da 7,3 milioni di persone, con la maggioranza che si dichiara filorussa, sono andate al voto per il referendum che chiede di essere separati da Kiev, come successo in Crimea.
L’89,07% ha votato a favore dell’indipendenza dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, mentre il 10,19% si e’ dichiarato contrario nel referendum tenuto oggi nella regione ucraina orientale di Donetsk: lo ha annunciato Roman Lyagin presidente della commissione elettorale centrale locale.
Il presidente ad interim di Kiev, Oleksandr Turchynov, avverte i separatisti sulle conseguenze: l’indipendenza di Donetsk e Luhansk metterebbe a repentaglio l’intera economia del Paese.
Le forze di sicurezza ucraina hanno reso noto di aver fermato un gruppo di filorussi in possesso di 100 mila schede pre-votate.
Gli organizzatori del referendum fanno invece sapere che nella regione di Donetsk, la più popolata, i seggi allestiti sono oltre 1200.
Ma sia Angela Merkel che il presidente francese Françoise Hollande hanno ribadito di considerare il voto illegittimo: mancherebbero prove di equità nella composizione delle commissioni elettorali, e non ci sarebbe alcun modo di garantire un controllo indipendente.
Nelle zone più pericolose i seggi saranno sorvegliati da volontari incaricati di mantenere l’ordine ed evitare problemi.
Washington ha riaffermato che non riconoscerà il risultato del referendum “illegale secondo la legge ucraina e un tentativo di creare divisioni e disordini“, ha dichiarato il portavoce del dipartimento di Stato americano Jen Psaki in un comunicato.
Secondo il capo della commissione elettorale centrale regionale, Oleksandr Malykhin, nella tarda mattinata a Luhansk aveva già votato il 65% degli aventi diritto, più del 32% nella regione di Donetsk.
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