Esplosioni a Kiev, dove è stato dato l’allarme aereo. Mosca continua ad accusare l’Ucraina e gli Usa dell’attacco con i droni al Cremlino.
Secondo quanto riferito dagli inviati Ansa sul posto, a Kiev in queste ore è scattato l’allarme aere e in città si sento anche delle esplosioni. Peskov intanto accusa l’Ucraina e gli Usa dell’attacco con i droni al Cremlino. Un’attività terroristica che, secondo il ministro degli Esteri russo, sta raggiungendo livelli senza precedenti.
Secondo quanto riferito nel tardo pomeriggio di oggi dall’Ansa, a Kiev sarebbero stati attivati gli allarmi aerei. In città, riferiscono dal posto gli inviati, si sento esplosioni vicine.
I vertici dell’esercito ucraino hanno fatto sapere inoltre che a Avdiivka, una delle città più colpite dal conflitto nel Donetsk, continuano gli attacchi con le forze russe riversatesi anche all’interno del centro abitato. Gli invasori starebbero tentando di prendere una parte della città, ha detto il vice capo dell’amministrazione militare di Avdiivka, Serghei Legenkyi.
La situazione rimane tesa, dice il militare, con il nemico intento all’assalto. Razzi e artiglieria usati dal nemico, dice ancora Legenkyi. Armi che spiegherebbero l’intento di distruggerete la città da parte degli occupanti, che agiscono al momento con assalti di piccoli gruppi.
Le azioni di terrorismo intanto, secondo Mosca, nei confronti della Russia avrebbero raggiunto livelli mai visti prima.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha fatto sapere, secondo quanto riportato dall’agenzia Ria Novosti, che ci sarebbe oltre all’Ucraina anche la Casa Bianca dietro l’attacco drone al Cremlino. Le immagini dell’esplosione, per quella che da Mosca è stata spacciata come un’azione diretta all’assassinio di Putin da parte dei nemici ucraini, hanno fatto rapidamente il giro del mondo e i vertici russi hanno iniziato il loro valzer di accuse.
Valzer che, in tutto il mondo, si speri non porti a un’escalation del conflitto in Ucraina. Lo hanno chiesto in appello diversi leader mondiali, così come europei.
Intanto gli Usa, ancora una volta tirati dentro il calderon delle accuse, sono stati accusati da Peskov di aver mentito riguardo un loro presunto coinvolgimento. Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby non ha perso tempo a replicare a Peskov: “Sono bugie, pure e semplici, quelle di Dmitri Peskov“.
Peskov ha fatto riferimento anche al presunto piano di pace del Vaticano, di pace. Anche questa volta Mosca nega di essere a conoscenza di un piano da parte della Santa Sede.
A negare una possibile escalation dal punto di vista nucleare ci ha pensato il capo del Gruppo Wagner. Su Telegram Yevgeny Prigozhin infatti ha scritto che, tra le reazioni di Mosca all’attacco effettuato con il drone, non ci sarebbe in alcun modo quello della risposta nucleare. “Dobbiamo mettere alle strette il responsabile – dice Prigozhin – e rispondere esattamente con lo stesso tipo di droni. Sembriamo dei pagliacci che minacciamo di bombardare per un drone per bambini”. “Posso dire – conclude il capo del Gruppo Wagner – che l’uso di armi nucleari in risposta a un drone è, ovviamente, fuori discussione“.
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