In Ucraina è ancora allarme blackout, mentre Kiev rimane quasi totalmente al buio. I vertici smentiscono possibile evacuazione della popolazione.
Una capitale senza acqua, elettricità e riscaldamenti preoccupa il sindaco della città, alle porte dell’inverno. Secondo Roman Tkachuk bisogna essere preparati, ma non è ancora tempo per un’evacuazione della popolazione da Kiev. Sono 450mila le abitazioni senza energia, e 1 abitante su 3 è rimasto al buio. Intanto l’Iran per la prima volta ammette la consegna di droni militari alla Russia.
Kiev, rischio blackout totale: al momento niente evacuazione
Negli ultimi giorni la situazione è peggiorata a Kiev, dove l’eventualità di un blackout totale non pare più cosi remota. Lo conferma il sindaco della città, messa in ginocchio ancora dal conflitto giunto al suo 256esimo giorno. Secondo Vitali Klitschko sarebbero 450mila le case rimaste senza energia, e un terzo della popolazione senza luce.
Una situazione che preoccupa alle porte dell’inverno, molto rigido in Ucraina, mentre il comune sta provando l’attuazione di misure per far fronte all’emergenza. Gli attacchi degli invasori russi continuano, mirati, nella città dove ogni giorni continuano a suonare le sirene antiaeree.
Rimane la possibilità di un’evacuazione all’orizzonte, ma per il momento Roman Tkachuk smentisce. La situazione secondo il capo del dipartimento di sicurezza municipale rimane sotto controllo. Secondo quanto riferito da Tkachuk, riporta Ukriform, bisogna essere preparati per tanti opzioni e l’evacuazione è una di queste, conclude, ricordando di avere in ogni caso un piano per ogni possibile scenario.
Ucraina, per la prima volta l’Iran ammette consegna di droni militari alla Russia
Adesso i leader mondiali spingono verso lo sdoganamento della parola “pace“. Si, dopo la resistenza, pare proprio che anche per i vertici americani sia arrivato il tempo di provare a portare Zelensky verso un colloquio direttamente con Putin. Nelle scorse ore il presidente ucraino aveva aperto a una tregua, alla pace, ma alle condizioni di Kiev ovviamente.
Sottolineatura che pare non essere andata a genio allo stesso Joe Biden. “Siamo pronti a una pace che rispetto la carta Onu” aveva detto il leader ucraino. La smentita dell’evacuazione di Kiev è arrivata proprio dopo che i media statunitensi aveva parlato di tale imminente eventualità.
Adesso l’Iran, che nelle scorse settimane è stato pesantemente accusato dell’invio di droni militari alla Russia, ha finalmente ammesso il suo coinvolgimento ma con riserva. Dopo le smentite continue, e dopo le accuse provenienti anche da Israele – che continua a promettere prove del coinvolgimento iraniano e a saldare i rapporti con Kiev – Teheran ammette di aver inviato sì i droni, ma prima dell’inizio del conflitto.