Oggi in Ucraina si combatte per il 76esimo giorno consecutivo. All’alba si sono sentite forti esplosioni nel centro di Odessa. Mentre si combatte ancora nell’acciaieria Azovostal, gli ucraini denunciano che i russi hanno ucciso finora 226 bambini.
I combattenti ucraini rintanati nei bunker sotterranei in una vasta acciaieria nella città sudorientale di Mariupol si sono impegnati a continuare a combattere fino alla fine mentre le forze russe hanno continuato i loro attacchi all’impianto di Azovstal.
“Continueremo a combattere finché saremo in vita per respingere gli occupanti russi”, ha detto domenica il capitano Sviatoslav Palamar, vice comandante del reggimento Azov ucraino, in una conferenza online.
“Non abbiamo molto tempo; stiamo subendo intensi bombardamenti”, ha detto, implorando la comunità internazionale di aiutare a evacuare i soldati feriti dallo stabilimento di Mariupol. L’acciaieria Azovstal rimane l’ultimo fortino, ormai quasi del tutto espugnato, del battaglione Azov, che rappresenta l’elite della resistenza ucraina.
Quindi in qualche modo questo è un conflitto nel conflitto, che mira, da parte dei russi, a minare le certezze ucraine, e dall’altra parte, a far vedere che si può resistere ad un esercito molto più grande e potente.
L’ultima sacca della resistenza ucraina, nella città portuale devastata, e il suo destino ha assunto un valore simbolico nella battaglia più ampia, dall’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio.
Ben 226 bambini sono stati uccisi e altri 416 feriti in Ucraina dall’inizio della guerra, ha detto venerdì l’ufficio del procuratore generale ucraino, riferisce News.Az.
Queste cifre non sono definitive, poiché sono in corso i lavori per stabilirle in luoghi di ostilità attive, ha affermato la Procura generale.
Un totale di 642 bambini sono colpiti dalla guerra in corso in Ucraina. I bambini sono stati colpiti principalmente nelle regioni di Donetsk, Kiev, Kharkiv, Chernihiv, Mykolaiv, Kherson, Luhansk, Zaporizhzhia e nelle città di Kyiv, Sumy e Zhytomyr.
A seguito degli attacchi della Russia, oltre 1.657 istituzioni educative sono state danneggiate, 132 delle quali sono state completamente distrutte, ha aggiunto la Procura generale.
Questo è un dato agghiacciante, ma se pensiamo quanti bambini, giovanissimi, adolescenti, hanno subito traumi psicologi dovuti al conflitto, il numero probabilmente sale a milioni, perché tutti gli under 18 di un Paese di 33 milioni di abitanti, stanno soffrendo.
Chi ha dovuto abbandonare nottetempo la sua casa, chi non è potuto più andare a scuola, chi ha dovuto dire addio al padre partito per la guerra, e forse anche morto, chi ora si trova, come rifugiato, in un Paese straniero, senza conoscere la lingua e senza avere alcun punto di riferimento.
La guerra colpisce sempre i più deboli, non i potenti che decidono di farla. Colpisce anche i ragazzi russi mandati al fronte ucraino a 18-20 anni, guidati d un dittatore, che li ha spediti a far la guerra senza neanche che molti di loro lo sapessero. E se si rifiutano d andare, c’è la corte marziale ad attenderli.
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