il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha annunciato di voler tenere entro febbraio un vertice di pace alle Nazioni Unite.
Potrebbe essere la prima volta che Russia e Ucraina si siederanno allo stesso tavolo per la mediazione. L’apertura arriva da Kiev, che promette un summit per la pace preferibilmente alle Nazioni Unite, e con António Guterres segretario generale come mediatore. “Solo se Russia ammetterà i suoi crimini”.
Che si stia accelerando concretamente stavolta per una mediazione di pace? I primi segnali che arrivano da Kiev sembrano accedere una piccola speranza. Non è dato sapere ovviamente se entro i prossimi due mesi Ucraina e Russia si siederanno a un tavolo per le trattative, ma questa pare essere la volontà di Kiev. Lo ha detto ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, che punta al vertice in sede Onu e con António Guterres come mediatore.
La Russia potrebbe dunque essere invitata, ma come fanno sapere dall’Ucraina solo nel caso in cui ammetterà i crimini di guerra. Una linea tenuta del resto per tutto il conflitto da parte delle autorità ucraine, di fronte a un invece camaleontico Putin, che davanti ai concittadini nei suoi discorsi spesso di minaccia (tra armi atomiche e difese dei confini) ha minacciato ancora una volta l’Occidente nelle ultime ore.
Se Putin si dice aperto alla trattativa – durante una recente intervista alla tv nazionale – affermando che la volontà mancherebbe solo dall’altra – gli invasi appunto – l’Ucraina sembra fare sul serio. Difficile al momento che le richieste però vengano soddisfatte da parte degli “invasori”.
Secondo quanto riportato dal The Guardian infatti Dmytro Kuleba sarebbe pronto a trattare la pace con la Russia qualora questa accettasse di essere perseguita per crimini di guerra da un tribunale internazionale.
Come detto dunque la sede scelta da Kuleba, che ipotizza la realizzazione del vertice entro la fine di febbraio, potrebbe essere quella delle Nazioni Unite. “Non si tratta di fare un favore a un determinato Paese, ma di coinvolgere tutti”.
L’intervista del ministro degli Esteri ucraino termina inoltre con la convinzione di voler lottare fino in fondo per vincere la guerra, entro il 2023, ma che la diplomazia deve giocare un ruolo importante.
Dichiarazioni che fanno seguito a quelle arrivate da Kiev nella giornata di oggi in risposta a Putin, che aveva nelle scorse ore accusato l’Occidente ancora una volta di voler destabilizzare la Russia.
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