Il governo di Kiev si riorganizza. Si dimettono due alti funzionari dell’amministrazione e probabilmente saranno solo i primi di una serie.
Ieri il presidente ucraino aveva preannunciato che ci sarebbero stati dei cambiamenti nei giorni a seguire, dopo presunti casi di corruzione e tangenti.
Le dimissioni
A undici mesi dall’inizio della guerra in Ucraina, arrivano dimissioni eccellenti dopo che alcuni media locali avevano ipotizzato casi di corruzione tra le fila dell’amministrazione guidata dal presidente Volodymyr Zelensky. A lasciare l’incarico è Kyryl Tymoshenko, il numero due dello staff del presidente ucraino e anche Vyacheslav Shapovalov, il vice ministro della Difesa.
Le dimissioni di Tymoshenko sono arrivate con un messaggio su Telegram e hanno confermato così le indiscrezioni di stampa, circolate nelle ore precedenti, su possibili cambi ai vertici della macchina organizzativa del Paese. L’ormai ex collaboratore di Zelensky ha voluto ringraziare il presidente ucraino “per la fiducia e l’opportunità di compiere buone azioni ogni giorno e ogni minuto”.
I media ucraini hanno poi anche dato conto delle dimissioni del vice ministro della Difesa Shapovalov, citando fonti del Ministero stesso. L’uomo avrebbe chiesto chiesto di lasciare l’incarico per non “creare minacce alle forze armate in seguito alle accuse sull’acquisto dei servizi di ristorazione”. Shapovalov ha sottolineato come le accuse siano “prive di fondamento” ma nonostante questo, le dimissioni “sono un atto degno nelle tradizioni della politica europea e democratica, dimostrazione che gli interessi della Difesa sono superiori a qualsiasi gabinetto o presidenza”, si legge sul sito della Difesa.
Le parole del presidente
La notizia delle doppie dimissioni arriva dopo che ieri sera, nel discorso serale, Zelensky aveva annunciato che ci sarebbero stati dei cambiamenti nell’organizzazione dell’amministrazione del paese da lui guidato. “Ci sono già decisioni che riguardano il personale, funzionari a vari livelli nei ministeri e in altre strutture del governo centrale, così come nelle regioni e nelle forze dell’ordine”, aveva detto il presidente ucraino.
Il riordino è stato causato da casi di presunta corruzione emersi nell’ambito dei rifornimenti di generi alimentari per l’esercito. In particolare, un’inchiesta di stampa ha fatto emergere come il ministero della Difesa abbia pagato un prezzo ritenuto eccessivo per le razioni di cibo dei soldati. Il fornitore ha però precisato che si sarebbe trattato solamente di un errore tecnico.
Inoltre lo scorso fine settimana la polizia anti corruzione aveva fatto sapere di aver arrestato il vice ministro delle infrastrutture, perché sospettato di aver percepito una tangente di 400mila dollari per l’importazione di generatori. Accusa negata dall’arrestato.
Non è escluso che nelle prossime ore ci possano essere altri annunci di dimissioni di personalità di spicco del governo ucraino o comunque dell’amministrazione centrale. Lo scandalo della corruzione scoppia quando il mese prossimo marcherà il primo triste anniversario della guerra d’invasione che l’Ucraina si ritrova a combattere contro la Russia di Putin. Nonostante un anno di morte e devastazione sul suolo ucraino, la battaglia è purtroppo ancora ben lontana dall’essere terminata. Nuovi aiuti militari sono infatti in arrivo dall’Occidente, segno che la via diplomatica non è ancora quella scelta per la risoluzione del conflitto.