E’ morto Alexey Vadatursky , dopo il lancio di missili russi su Mykolaiv. Ucciso uno dei magnati del grano più famosi dell’intera Ucraina
Continuano i bombardamenti a tappeto su Mykolaiv, una delle città più colpite degli ultimi mesi. Dopo il lancio di alcuni missili russi è morto nelle ultime ore uno degli imprenditori più importanti del Paese. Alexey Vadatursky era un “signore del grano” famoso in tutto il mondo.
E’ ancora Mykolaiv una delle città più colpite dell’Ucraina in questi cinque mesi di guerra. Nelle ultime settimane sono state colpite e attaccate dai bombardamenti anche le due più importanti università.
L’avanzata russa, insieme alle critiche del presidente ucraino che ha chiamato “terroristi” negli ultimi giorni i militari di Putin, continua senza sosta.
Durante gli ultimi attacchi a Mykolaiv intanto nelle ultime ore ha perso la vita uno degli imprenditori più importanti del Paese. Si tratta di Alexey Vadatursky, morto nella sua abitazione insieme alla moglie.
L’uomo aveva 74 anni ed è stato trovato nella sua abitazione senza vita. La scorsa notte i bombardamenti sono stati molto intensi nella città dove si trovava il ricco proprietario dell’azienda Nibulon. Si tratta compagnia più importante dell’intera Ucraina per il commercio di grano.
Una perdita significativa senza dubbio, considerando l’importanza dell’importazione ed esportazione del grano del Paese, messo alle strette dal conflitto in questi mesi e che ha già subito diversi colpi bassi da parte degli invasori russi.
Pochi giorni fa infatti, a 24 ore dall’aver siglato gli accordi di Istanbul che avrebbero dovuto aprire un dialogo sull’apertura di vie commerciali alimentari, le truppe di Putin avevano colpito delle navi trasportanti del grano.
Vadatursky è stato uno dei manager più influenti nel suo campo. Secondo quanto riferito da Ukravinska Pravda, pare che una bomba abbia raggiunto la casa di Vadatursky uccidendolo sul colpo.
L’uomo era stato anche onorato del titolo di Eroe dell’Ucraina.
Intanto continuano i bombardamenti russi nelle regioni Dnipropetrovsk, Kharkiv, Luhansk e Donetsk, e Sumy, oltre che nella scorsa notte anche questa mattina.
Lo stesso presidente Zelensky nella serata di ieri aveva avvertito la popolazione di Donetsk. Secondo il capo di stato ucraino, Donetsk sarebbe da evacuare per “sfuggire al terrore” del nemico.
Il presidente ha ancora una volta usato quella parola, “terrore”, già rimarcata più volte nel corso della guerra.
Giunti al giorno 157, la regione a est rimane una delle più martirate da attacchi e bombardamenti. Attacchi che rischiano ancora di mettere a repentaglio la sicurezza dei civili secondo Zelensky, il quel ha parlato di evacuazione in un video in cui si è riferito ai propri concittadini.
Più un obbligo che una richiesta quella del capo di stato, il quale ha deciso per l’abbandono della parte est per contrastare i terribili attacchi russi. Anche il vice premier Irina Vereshchuk, nelle scorse ore, era intervenuto alla popolazione con le medesime richieste.
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