Continua a salire il numero dei militari russi uccisi a Makiivka, nella regione di Donetsk; secondo le agenzie di stampa il bilancio è di 89 deceduti. Per il Cremlino, gli uomini di Putin sono stati traditi dall’utilizzo dei telefoni cellulari i quali hanno permesso di localizzarli e attaccarli con il lancio dei missili.
Il ministero della difesa russa, nel comunicato ha spiegato che tra le vittime compare il nome del vice comandante del reggimento, il tenente colonnello Bachurin.
Nella giornata di ieri, martedì 4 gennaio, il bilancio dei militari russi deceduti a capodanno presso il centro di addestramento russo di Makiivka, nella regione di Donetsk, è salito a 89. Secondo il ministero della Difesa della Federazione Russa, la colpa è stata dalla localizzazione dei dispositivi elettronici e provocare, quindi, la strage dei soldati.
“la causa principale dell’evento è stata l’attivazione e l’uso su larga scala, contrariamente al divieto, di telefoni personali da parte dei militari“.
Queste le parole dichiarate da Sergey Sevryukov, primo vice capo del principale dipartimento politico-militare delle forze armate russe, il quale ha spiegato che la geolocalizzazione è stata utile per favorire l’attacco missilistico da parte dell’avversario.
Durante la notte di capodanno, poco dopo la mezzanotte, nel centro di addestramento che ospita militari russi, è avvenuto un lancio missilistico in cui hanno perso la vita 89 soldati di Putin.
L’attacco, secondo il ministro della difesa russa, è avvenuto in concomitanza, con il lancio da parte dell’Ucraina, di 6 razzi con il sistema missilistico Himars, di importazione americana.
L’avvenimento del primo dell’anno per lo Stato Russo equivale a una grande perdita, sicuramente una delle più importanti dall’inizio del conflitto, iniziato quasi un anno fa. Ieri sera, più di 100 persone si sono riunite nella regione russa di Samara, dove proveniva la maggior parte delle forze armate, per una manifestazione di lutto e rabbia.
Secondo il portavoce dell’intelligence militare ucraina, Andrii Cherniak, nei prossimi mesi, l’esercito russo potrà arrivare a perdere fino a 70 mila uomini. Un bilancio molto grave ma nonostante questo il Cremlino non intende abbassare la guardia ed è deciso di continuare le operazioni offensive anche nel 2023.
“Mosca cercherà ancora di catturare la regione di Donetsk e farà di tutto per mantenere il suo corridoio terrestre sulla costa meridionale verso la Crimea occupata“.
Queste le parole dichiarate da Cherniak, spiegando che prossimamente i militari russi potrebbero continuare la loro battaglia da nord e da est in contemporanea.
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