La catena di caffè Starbucks e il famoso brand di abbigliamento lasciano la Russia, seguendo l’esempio di McDonald’s e altre società occidentali.
Due catene importanti lasciano per sempre la Russia: parliamo di Starbucks e Levi’s Strauss che – da anni – operavano sul mercato russo, rispettivamente, nel comparto caffè e in quello dell’abbigliamento. Ecco le conseguenze di questa decisione, che segue quella di McDonalds e altri grandi nomi occidentali.
Starbucks e Levi’s hanno deciso di chiudere le proprie attività in Russia: una decisione intrapresa anche da altre catene, in primis McDonald’s. Tale decisione è scaturita dopo l’invasione della Russia in Ucraina: pertanto, dopo ben quindici anni, la catena di caffè dice addio al paese di Putin.
Il franchise, che ha aperto per la prima volta in Russia nel 2007, ha pubblicato una dichiarazione, in cui comunicava che avrebbe definitivamente chiuso tutti i suoi 130 negozi in Russia, dove non sarebbe più tornata.
A questo punto, la domanda sorge spontanea: che fine faranno i dipendenti russi di Starbucks che lavoravano nelle oltre cento caffetterie sparse sul territorio? L’azienda ha dichiarato che i 2.000 dipendenti dei suoi negozi continueranno a percepire lo stipendio per sei mesi e riceveranno supporto per trovare un nuovo impiego. “Una cosa di cui siamo molto orgogliosi è che continuiamo a pagare i nostri partner in Russia”, ha affermato l’amministratore delegato Howard Schultz, riferendosi ai dipendenti dell’azienda.
La società non ha svelato quanto abbia impattato tale decisione sulle proprie finanze: c’è da tener conto che il mercato russo rappresentava una fetta di mercato relativamente piccola delle sue vendite. La società aveva individuato la Russia tra i paesi in cui voleva incrementare la propria crescita, circa un decennio fa, anche se – dopo la pandemia – il numero di negozi era stato diminuito.
Levi Strauss & Co, una delle catene di abbigliamento in denim più famose al mondo, come dicevamo, si accoda a tanti altri brand e catene occidentali e lascia anch’essa la Russia, dopo aver esercitato sul mercato russo per 29 anni.
L’azienda è alla ricerca di acquirenti per alcuni dei suoi negozi in Russia, come riporta Kommersant, che fa riferimento a fonti affidabili legate al mercato della moda. Secondo il quotidiano, la fornitura di beni è stata interrotta e le rimanenze in negozio dovrebbero essere vendute mediante altre piattaforme di vendita.
Fiba Holding A.S. potrebbe essere uno dei potenziali acquirenti dei negozi a marchio Levi’s in Russia, ma al momento si tratta solamente di un’ipotesi: il gruppo, intanto, sta creando punti vendita Gap, Marks & Spencer e Banana Republic in Russia. Kommersant fa notare che anche altri rivenditori di abbigliamento sarebbero in trattative con Levi’s, anche se non sono stati raggiunti ancora accordi ufficiali.
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