Ti addormenti sul materassino, dolcemente cullato dalle onde. Quello che doveva essere un pisolino, però, diventa una vera e propria traversata, della durata di tre giorni e della distanza di 64 chilometri. Il 18enne ucraino Mykhaylo Doroshenko – partito dalla città costiera di Lazurnoye, nella regione di Kherson – si è risvegliato infatti troppo lontano dalla costa e ha continuato fino in Crimea, nel bel mezzo del Mare Nero. E gli è andata pure bene che nessuno abbia sparato al materassino gonfiabile, vista la tensione tra Kiev e Mosca sulla penisola crimeana.
Mikhaylo ha avuto fortuna, molta fortuna. Per tre giorni ha affrontato le onde e temperature diurne vicine ai 40 gradi. Lo scorso 5 agosto, poi, ha finalmente raggiunto la costa crimeana, nella baia di Karkinitsky, dove è stato salvato dalla guardia costiera russa e portato all’ospedale di Chernomoskoye con sintomi di acuta disidratazione. “Il secondo giorno, quando già non riuscivo più a vedere la costa, ho realizzato che quello che mi era accaduto non era tanto divertente”.
Il ragazzo è stato intervistato dall’emittente russa ‘Ren Tv’: “Ero sconvolto, mi sono messo a piangere, poi ho cercato di ripararmi come meglio potevo. Ho cercato di farmi notare da diverse navi di passaggio”. Nessuna, però, lo ha individuato. Ora le autorità ucraine hanno avviato un duro lavoro diplomatico per far tornare il loro connazionale in patria. Non è un compito semplice vista la tensione tra Ucraina e Crimea. Ancora non si sa come verrà riportato a casa. Sicuramente, non a bordo di un materassino.
Mikhaylo Doroshenko lavora come guardia in un resort. Quest’avventura estiva non se la dimenticherà tanto facilmente. Non scorderà le 35 miglia nautiche percorse sul gonfiabile. Neanche ciò che ha visto quando ha aperto gli occhi: mare dietro, davanti, a destra e a sinistra. Proprio come un naufrago.