L’Italia è uno dei 17 Paesi che tornano sotto monitoraggio della Commissione Ue. Rischio squilibri macroeconomici.
Dalle analisi condotte dalla Commissione Europea sono emersi ulteriori difficoltà del nostro Paese, con elevati rischi per la sostenibilità del bilancio per l’Italia. Dopo la relazione sul meccanismo d’allerta (alert mechanism report) l’Italia sarà soggetto insieme ad altri 17 Paesi membri ad approfondite revisioni.
L’Italia potrebbe affrontare rischi elevati per la sostenibilità. Lo sostiene il report della Commissione Europea, che durante l’Alert mechanism report descrive la soglia di indebitamento del nostro Paese come preoccupante.
Tra gli stati membri che adesso finiranno sotto la lente d’ingrandimento anche il nostro, che risulta particolarmente vulnerabile ai prossimi cambiamenti delle condizioni di finanziamento.
Lo scenario sarebbe quelle di un aumento di un punto percentuale tra crescita finanziaria e interessi con un debito che potrebbe aumentare addirittura oltre i 10 punti del Pil entro l’inizio del 2023; nella stessa condizione dell’Italia anche la Spagna, la Grecia e il Portogallo.
Sono emersi squilibri “macroeconomici” nel nostro Paese dunque dal reparto di Alert mechanism, un’analisi della Commissione sul meccanismo di allerta appunto, servita a valutare l’evoluzione della situazione finanziaria dei vari stati membri. Insieme all’Italia anche altri 16 Paesi sono stati monitorati, e saranno soggetti ad ulteriori esami.
Rimane dunque sempre il medesimo problema legato al rapporto tra debito pubblico e Pil. Già nelle scorse settimine la Banca Centrale Europea aveva allertato gli stati membri sui futuri scenari finanziari predicando cautela soprattutto per quanto riguarda l’indebitamento dei Paesi in maggiore difficoltà. Anche per questo motivo il nostro governo – che ieri con il cdm ha gettato le basi per la prossima legge di bilancio – dovrà muoversi con inaudita cautela.
La Ue infatti segnala un livello di indebitamento alto, da non sovraccaricare certo con manovre troppo impulsive dettate da promesse non mantenibili. Il deficit ridotto al 7,2 nel 2012 continuerà pero a ridursi, mentre i differenziali nei rendimenti si sono discostati dalla media dell’eurozona. La sostenibilità fiscale dunque è ad elevato rischio adesso.
Paolo Gentiloni ha parlato di sostegno energetico che finora non sarebbe ancora arrivato alle fasce di popolazione più vulnerabili.
I prezzi dell’energia, sottolinea il commissario, sono destinati ancora a salire nel 2023, e per evitare oneri elevati sulle finanze dello stato, urge adottare una buona programmazione. Bisogna continuare secondo Gentiloni con gli incentivi per ridurre gli sprechi votati al risparmio energetico, e mirare alla riduzione del consumo di combustibili fossili.
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