Obiettivo rafforzare la sostenibilità dei debiti publici mediante una serie di regole più semplici. Le parole del capo della Commissione Europea sul nuovo Patto di Satbilità.
Un Patto di Stabilità che potrà crescere, secondo Ursula von der Leyen, qualora ci dovesse essere da parte dei Paesi una maggiore responsabilità. Verranno introdotti dei meccanismi di applicazione più forti, commenta su Twitter il capo della Commissione Europea, che presenta i suoi orientamenti per la riforma.
Insiste sulla creazione di un piano più semplice, Ursula von der Leyen, e su una maggiore trasparenza con meno regole complesse, controlli e sanzioni efficaci e mirate.
Una riforma che vedrà risultati grazie alla crescente responsabilità e ai meccanismi di applicazione più forti delle varie misure, commenta su Twitter. Intanto la Commissione Europea lancia gli orientamenti con un comunicato, spiegando la proposta di vigilanza su eventuali rischi.
Una sfida, quella da vincere, dei debiti pubblici dei vari Paesi, già che necessitano dunque di maggiore vigilanza.
Il nuovo meccanismo, indicatole singolo sulla spesa netta – sotto controllo del over – dovrebbe entrare in vigore e interessare i bilanci del 2024. SI tratta di un operativo che dovrà servire a stabilire i percorsi di aggiustamento di conti e debiti, con vigilanze più mirate e con cadenza annuale, e soprattutto con una semplificazione dei sistemi.
Dovrà essere presentato in Commissione dunque, da parte dei singoli Paesi, un percorso con aggiustamenti dei conti, ogni quattro anni. L’aspettativa è quella di abbassare i debiti, con la soglia di deficit del Pil fissata al 3% come pattuito nel trattato Maastricht.
I Paesi potranno dunque proporre – con un inserimento di riforme e investimenti a supporto della sostenibilità – anche un prolungamento del periodo fino a tre anni. Dopo aver valutato tali piani, Il consiglio Ue valuterà se il debito sarà indirizzato in traiettorie discendenti.
Altro punto, la Commissione valuterà e rimarrà alla finestra su tutti i piani, anche sui progressi che ogni singolo Paese membro dovesse raggiungere. Non sarò più inoltre obbligatorio ridurre il debito per un ventesimo ogni ano, sulla parte eccedente il 60% del Pil.
Anche le sanzioni verranno abbassate, ma rese più efficaci. Dunque ci sarà un incremento dei meccanismi di controllo, con sanzioni mirate, ma in generale più basse. L’erogazione dei fonti – su piani di ripresa – sarà condizionata e possibilmente anche annullata qualora il Paese dovesse mostrare riluttanza all’attuazione delle nuove iniziative per far fronte ai debiti.
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