Proseguono le indagini sull’attacco contro il centro migranti a Dover, l’ipotesi più accreditata è quella del movente razzista.
Dietro l’attacco al centro migranti a Dover, Uk, avvenuto nella mattinata del 30 ottobre si nasconderebbe un movente razzista, questo è quanto dichiarato dall’unità antiterrorismo che sa seguendo il caso. Il responsabile dell’attacco, un uomo di 66 anni, si è tolto subito la vita dopo l’attacco.
Nella mattinata del 30 ottobre 2022 sono state lanciate due bombe molotov contro il centro migranti del Ministero dell’interno britannico dedicato ai servizi di immigrazione. Si tratta del centro Western Jet Foil Bordel Force che viene utilizzato per esaminare le richieste d’asilo dei vari richiedenti. L’attacco ha provocato un incendio che è poi stato spento, non provocando morti ma solo due feriti lievi.
Il CTPSE, Counter Terrorism Policing South East, ossia l’unità antiterrorismo britannica, sta svolgendo le indagini sull’attacco e da quanto è stato reso noto l’aggressore è un uomo britannico di 66 anni, Andrew Leak, che si è tolto la vita subito dopo l’attacco come era già stato reso noto da alcuni testimoni.
L’attacco non ha provocato morti ma solamente due feriti in modo lieve.
Durante la perquisizione nella casa di Andrew Leak sono stati rinvenuti materiali e diversi oggetti d’interesse, tra cui alcuni device. Al momento sembra non esserci alcun legame con gruppi organizzati di estrema destra, sarebbe perciò un “attentatore solitario” che ha organizzato tutto da sé.
Secondo quanto ricostruito dagli agenti di polizia avrebbe lui stesso preparato le molotov in casa e percorso poi il tragitto, circa 150 km, fino al centro a Dover. Dopo aver lanciato le molotov si è tolto la vita in un distributore vicino al centro.
Da quanto raccontato dai media britannici, il 66enne avrebbe più volte espresso attraverso i suoi profili social, il suo odio nei confronti dei migranti con una serie di post dal contenuto razzista.
Secondo quanto riportato poi dal Sun, l’attentatore era stato indagato per abusi sessuali su minori e aveva minacciato di suicidarsi durante gli interrogatori della polizia, infine alcuni giornali hanno riportato la notizia che soffriva di problemi mentali.
In questi giorni il tema dell’immigrazione sul territorio britannico è al centro del dibattito politico anche a causa di questo attacco. La ministra dell’interno Suella Braverman, da sempre sostenitrice della tolleranza zero verso l’immigrazione illegale, ha dichiarato che attualmente c’è una vera e proprio invasione di sbarchi sulle coste inglesi.
Robert Jenrick ha invece preso le distanze da queste dichiarazioni della Braverman sostenendo che non andrebbe “demonizzato” chi arriva sulle coste alla ricerca di una vita migliore.
Anche il primo ministro Rishi Sunak sembra non pensarla come Suella Braverman, il suo portavoce ha infatti dichiarato che serve sicuramente vigore nell’immigrazione ma che il Regno Unito deve rimanere un Paese “compassionevole” verso quelle persone che arrivano per fuggire dalla fame o dalla guerra.
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