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Il terremoto fa paura, continua a tremare la terra in Italia: una nuova forte scossa di terremoto del grado 5.8 si è registrata con epicentro a Macerata nelle Marche alle 21.18 di mercoledì 26 ottobre. Questa nuova scossa segue la prima avvenuta alle 19:11 di magnitudo 5.4 che si è verificata a una profondità di 9 chilometri. La forte scossa è stata avvertita da Roma ai piani più alti dei palazzi di Milano. Ma alle 10:21 del 27 ottobre una nuova scossa di magnitudo 4.4 è stata avvertita nel maceratese . Le scosse di terremoto nel Centro Italia non si arrestano dunque dall’evento tellurico di magnitudo 6.0 del 24 agosto scorso che ha colpito i borghi di Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto. Nella notte trascorsa sono state 60 le scosse localizzate dalla Rete Sismica Nazionale dell’Ingv. Tra il sisma di magnitudo Richter 5.4 e quella di magnitudo 5.9 di ieri sera – riferisce l’Ingv – si sono verificati 5 eventi di magnitudo maggiore o uguale a 3.0. Successivamente al terremoto di magnitudo 5.9 e fino alle 23 italiane, sono stati 18 i terremoti di magnitudo maggiore o uguale a 3.0. L’ultima forte scossa di magnitudo 4.4 è stata registrata alle 3.50.
E sono tra i due e i tremila gli sfollati a seguito del terremoto che ha colpito nella notte l’Italia centrale, secondo quanto dichiarato dalla protezione civile, anche se la situazione, sottolineano i soccorritori, per ora è ancora provvisoria perché tante persone hanno abbandonato le abitazioni anche per paura di nuovi crolli. Bisognerà attendere le prossime ore per una stima corretta dei danni e delle abitazioni inagibili. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha dichiarato che “In base alla intensità della scossa il bilancio in termini di assenza di vittime è miracoloso. Abbiamo effettuato diversi soccorsi anche a Camerino, si stanno organizzando gli attendamenti”.
LA PRIMA SCOSSA DELLE 19:11: il paese più vicino all’epicentro della scossa di terremoto delle 19:11 è Castelsantangelo sul Nera. Si tratta di un comune di 318 abitanti della provincia di Macerata, nelle Marche. Il Comune era già nel cratere del terremoto del 24 agosto scorso. Nel paese sono presenti 4 chiese: Santo Spirito, San Sebastiano, San Martino dei Gualdesi e Santo Stefano.
Un altro paese coinvolto è Visso, di 1.229 abitanti e sempre nella provincia di Macerata nelle Marche.
Poi Ussita, piccolo borgo di appena 400 abitanti che conta le frazioni di Fluminata, Sasso, Pieve, Vallazza e Tempori.
Preci, comune di circa 750 abitanti che si trova in provincia di Perugia in Umbria.
La scossa di grande intensità è stata avvertita in tutte le Marche, dalle zone terremotate dell’Ascolano ad Ancona, a Fabriano e Pesaro. E’ stato percepito anche ad Arezzo, Perugia Assisi e Roma.
Molte persone nelle zone colpite direttamente dal sisma, hanno lasciato le loro case, riversandosi in strada per la paura e ha scelto di dormire in auto. Sono già state registrate moltissime chiamate ai vigili del fuoco.
Al momento non si hanno informazioni sulla presenza e sulla gravità degli eventuali danni.
(Terremoto a Visso)
LA SECONDA SCOSSA DELLE 21:18: una nuova forte scossa di terremoto è stata avvertita in tutto il centro Italia, fino a Milano. Dai dati forniti dall’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia il secondo terremoto di grado 5.8 è stato registrato tra le province di Macerata e Perugia. Le località prossime all’epicentro sono state nuovamente Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita e Preci.
REPLICHE CONTINUE: Dalle 19.10 di ieri (ora del terremoto di magnitudo 5.4) la Rete Sismica Nazionale dell’Ingv ha localizzato oltre 200 eventi: sono oltre 40 quelli di magnitudo compresa tra 3 e 4, tre i terremoti localizzati di magnitudo compresa tra 4 e 5 e due di magnitudo maggiore di 5. Dal 24 agosto 2016, sono stati localizzati complessivamente oltre 18000 eventi, in un’area che si estende per oltre 60 chilometri in direzione lungo la catena appenninica: sono circa 290 quelli di magnitudo compresa tra 3 e 4, 18 i terremoti localizzati di magnitudo compresa tra 4 e 5 e 4 quelli di magnitudo maggiore di 5.
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MORTI E FERITI: “Al momento non ci risultano morti per la scossa 5.4 nel maceratese avvertita in diverse zone del centro Italia. Ci sono stati segnalati due o tre feriti, ma non per crolli gravi di palazzine o case”. Lo si apprende dal centro operativo nazionale dei vigili del fuoco. I feriti si trovano a Visso (nelle Marche).
Filippini dell’ufficio stampa della protezione civile dichiara a SkyTG24 che “non risultano per ora dei feriti”.
Il sindaco di Gualdo Tadino (Perugia) rassicura: “La scossa si è avvertita molto distintamente, ma non risultano segnalazioni di danni a persone o cose”.
Rassicura anche il vice sindaco di Amatrice: “C’è stato qualche crollo in edifici già lesionati nella zona rossa ma non risulta nessun ferito nel nostro comune”.
Un uomo di 73 anni è deceduto nella notte per un infarto a Tolentino, nel Maceratese, presumibilmente per lo choc provocato dal terremoto di ieri sera. E’ la prima vittima ‘indiretta’ del sisma, ma al momento non risultano feriti per i crolli.
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I DANNI: il sindaco di Ussita nelle Marche parla di una “situazione apocalittica”: “L’ultima scossa è stata terribile, lunga e di una violenza inaudita, sono crollate parecchie case e la facciata di una chiesa. Si è spaccato il terreno non raggiungiamo una frazione, si è sfasciata la strada. Il più forte terremoto della mia vita, una cosa inaudita, terribile. Sono comunque abbastanza fiducioso che non ci siano feriti. Ora mi dicono che l’albergo che ospita la casa riposo è malridotto e dobbiamo spostare le persone, è una situazione apocalittica”. Al momento non ci sono vittime ma “penso che almeno l’80% degli edifici sia stato colpito, aspettiamo la luce per capire cosa è successo davvero”, ha detto Marco Rinaldi, sindaco di Ussita, intervistato dal Giornale Radio Rai. Particolarmente difficile è avere notizia dalle frazioni, alcune delle quali lontane dal comune vero e proprio. Ussita ha un’organizzazione urbanistica molto particolare, con case “spalmate su un territorio di montagna”, e questo rende difficile muoversi da una frazione all’altra. Nonostante questo, “nel giro di un’ora, ieri, è arrivata la protezione civile, l’organizzazione è encomiabile, di questo dobbiamo rendere atto”, ha concluso il primo cittadino.
La chiesa di Santa Maria delle Grazie a Norcia risulta danneggiata.
A Castelsantangelo le mura sono crollate.
Crolli al ministero degli Esteri a Roma. La Farnesina è stata evacuata e il personale è sceso nel piazzale antistante.
Il sindaco di Rieti Simone Petrangeli dichiara: “Ci siamo immediatamente attivati ma al momento in città non risultano danni”.
Il sindaco Petrucci di Arquata (Marche): “Noi abbiamo sentito a distanza tipo un boato e prevediamo che nella zona rossa di Arquata, a 300 metri da qui, probabilmente ci sarà stata qualche casa lesionata, ma non ci preoccupiamo, perché lì nella zona rossa non c’è nessuno”.
COLPITI ANCHE GLI ANIMALI Ci sono anche alcune centinaia di animali, in particolare da reddito (ovini, bovini, caprini e suini) custoditi in stalle e ricoveri fatiscenti che in parte sarebbero crollati e animali domestici in particolare cani rimasti legati alla catena tra le vittime del terremoto. Al momento è presto per avere una conta specifica degli animali eventualmente morti o rimasti sotto le macerie, ma segnalazioni sono giunte da Ussita, Visso e Camerino. Nessun allarmismo – ci dice Lorenzo Croce presidente di Aidaa – ma da queste prime segnalazioni appaiono evidenti due fattori, il primo che occorre che oltre le case anche i rifugi per animali da reddito e le stalle siano messe in sicurezza, il secondo fattore sul quale occorre intervenire subito è il divieto assoluto di tenere cani alla catena in quanto presi da panico oltre a restare intrappolati, presi dal panico potrebbero essersi strangolati con la stessa catena alla quale erano stati legati, e purtroppo nelle zone del centro Italia la pratica di legare cani alla catena è ancora diffusissima”
NUMERI UTILI: Protezione Civile nazionale 800.840.840 – Sala operativa Regione Lazio 803.555.
I DISAGI: treni fermi per consentire le verifiche alle infrastrutture nel tratto tra Foligno e Fabriano, sulla linea Orte-Ancona. Circolazione sospesa ra Castelraimondo-Camerino e Tolentino (linea Civitanova-Albacina) per verifiche tecniche sui ponti ferroviari. Per quanto riguarda, invece, la viabilità, la strada statale Salaria all’altezza di Pescara del Tronto è stata riaperta a senso unico alternato . Numerose le criticità anche sulle strade provinciali: la SP134 è stata chiusa tra Visso e Castel Sant’Angelo sul Nera per caduta massi e tra Villa Sant’Antonio e Muccia per edifici pericolanti e caduta massi, coma la SP135 tra Visso e Ussita. La provincia di Macerata si è attivata per i primi interventi volti a garantire il passaggio dei mezzi di soccorso. Risulta, invece di nuovo aperta al traffico la SP209, anche se si consiglia di limitare al massimo gli spostamenti nella aree colpite dal sisma. Non appena le condizioni lo consentiranno, si alzerà in volo un elicottero dei vigili del fuoco per soccorrere le cinque persone rimaste bloccate a causa di una frana che si è verificata nella serata di ieri dopo la scossa 5.9, nella frazione di Acquasanta. Anas ricorda inoltre “che la strada statale 685 ‘delle Tre Valli Umbre’ è chiusa in entrambe le direzioni in località Biselli, tra Cerreto di Spoleto e Serravalle, in provincia di Perugia, a causa della caduta di alcuni massi. Al momento il transito è consentito ai soli mezzi di soccorso e i tecnici Anas hanno in corso le operazioni di bonifica del versante per consentire la riapertura in tempi brevi del tratto.
LE SCUOLE: scuole chiuse in quasi tutte le aree interessate dall’onda sismica. Nelle prime ore della mattina, col favore della luce, i tecnici dei vigili del fuoco e della protezione civile faranno ispezioni approfondite per verificare l’agibilità e la sicurezza degli edifici scolastici.
IL MINISTRO: in seguito della forte scossa di terremoto che ha colpito l’Italia centrale il ministro dell’Interno Angelino Alfano sta seguendo la situazione dalla sala operativa dei vigili del fuoco al Viminale.
IL GEOLOGO: “Non abbiamo ancora dati per dire se si tratta di una conseguenza del sisma di agosto”, ha dichiarato a Sky Tg24 il presidente dell’Ordine dei geologi Francesco Peduto. “Potrebbe essere una struttura tettonica adiacente a quella del sisma del 24 agosto, ma non abbiamo ancora sufficienti elementi, i dati sono troppo pochi ancora”.
Il geologo Mario Tozzi spiega a Rainews24 che “gli sciami sismici possono durare a lungo, anche mesi”. Questa nuova scossa potrebbe, quindi essere una coda al terremoto dell’agosto scorso oppure “si è aperta una nuova faglia gemella”. In quest’ultimo caso si potrebbe innescare un nuovo sciame.
25 OTTOBRE 2016: lo sciame sismico continua tra Lazio, Umbria e Marche. La persone che tutt’ora vivono nelle zone interessate sono costantemente in allarme e ogni volta che viene percepita una nuova scossa ritornano ai momenti vissuti la notte dello scorso agosto.
Le scosse di terremoto si susseguono quasi ogni giorno anche se man mano sempre di minore entità, come viene rilevato dall’INGV. Pur non essendo di magnitudo molto elevata sono comunque con ipocentro a pochi chilometri di profondità. Non è quindi rara la possibilità che queste scosse possano comunque danneggiare gli edifici già colpiti e gravemente crollati ma non ancora messi in sicurezza. Ulteriori danni alle case non permettono di poter riprendere in tempi brevi la vita all’interno di questi borghi.
24 OTTOBRE 2016: ancora a due mesi esatti dal terremoto la terra non ha smesso di tremare: questa volta la città colpita dallo sciame sismico è Gubbio, in Umbria nel Perugino, secondo quanto rilevato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. La Sala Sisimica IGNV di Roma ha rilevato infatti stamattina all’alba, precisamente alle ore 05:27, una scossa di terremoto di magnitudo 2.9 con epicentro nella cittadina umbra e ipocentro ad una profondità di 9 km (dati INGV in tempo reale). Si tratta della scossa di maggiore intensità che si è registrata nella giornata di oggi. Non ha avuto nonostante ciò conseguenze su persone e cose: non ci sono stati infatti né vittime né danni alle case.
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