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Umberto Eco è morto. Uno dei più grandi intellettuali italiani si è spento all’età di 84 anni. Recentemente era circolata più volte la notizia della sua morte e lo scrittore, manifestando grande senso dell’umorismo, si era unito nel cordoglio (per se stesso) insieme ai suoi affezionati lettori.
Questa volta però la notizia è vera. Secondo le agenzie la morte è avvenuta alle 22.30 di venerdì 19 febbraio nella sua abitazione. Lo scrittore, vincitore del premio Strega nel 1981 con il celeberrimo libro “Il nome della rosa”, era malato di tumore da due anni. Lascia la moglie Renate Ramge sposata nel 1962 e i figli Stefano e Carlotta. Martedì i funerali laici al Castello Sforzesco di Milano.
Moltissime le onorificenze, italiane e straniere, ricevute da Eco nel corso della sua carriera. Senza contare poi le 40 lauree honoris causa conferitegli da università di tutto il mondo e le varie cittadinanze onorarie di cui fu investito per i suoi meriti culturali.
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Non tutti sanno che Eco, oltre che essere romanziere e autore di innumerevoli saggi di altissimo profilo, fu anche scrittore per l’infanzia.
Eco fu anche uno dei pionieri della TV moderna: negli Anni ’50 vinse un concorso in Rai ed entrò a far parte del gruppo dei cosiddetti “Corsari”, giovani di talento il cui obiettivo era svecchiare i programmi ancora troppo legati al linguaggio e alla cultura irregimentati dall’EIAR, l’ente radiotelevisivo nato in epoca fascista. Prima di abbandonare la Rai alla fine degli Anni ’50, Eco provò a trasformare la TV pubblica in un motore di rinnovamento nel panorama culturale italiano. La passione per la TV rimase viva in Eco, che divenne in seguito uno dei più autorevoli massmediologi a livello mondiale.
(Umberto Eco e la moglie Renate Ramge)
Quella di Eco è stata una vita spesa per la cultura. Prima di diventare un famoso romanziere, era già noto come semiologo, linguista e filosofo.
Fra i suoi record, quello di essere il primo critico televisivo, nonché il primo accademico ad analizzare i fumetti da un punto di vista artistico-letterario. Il suo fumetto preferito era Dylan Dog e per rendergli omaggio la Bonelli inserì nelle storie un personaggio a lui ispirato, il professor Humbert Coe.
Leggendaria la battuta:
“Scusi, saprebbe dirmi dove si trova il professor Humbert Coe?”
“Ma… è lei il professor Coe!”
“Appunto, dove mi trovo?”
Eco non fu mai intimorito dal progresso tecnologico: ben prima di Wikipedia curò il progetto di un’enciclopedia interattiva su cd rivolta agli studenti delle scuole superiori: Encyclomedia.
Una curiosità: la trasmissione televisiva preferita da Eco era La ghigliottina, il gioco del quiz L’eredità di Rai Uno. “Ci gioco ogni sera, magari al telefono con amici – raccontava – e facciamo a gara a chi indovina prima”.
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