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Umberto Eco: il libro postumo dello scrittore scomparso una settimana fa, Pape Satàn Aleppe, è uscito oggi, 26 febbraio 2016 anziché a maggio, com’era in programma. Il volume, un saggio di 470 pagine sull’attualità, è stato pubblicato dalla Casa Editrice La nave di Teseo, alla cui fondazione, insieme ad Elisabetta Sgarbi, aveva partecipato anche Umberto Eco con Sandro Veronesi, Furio Colombo e Edoardo Nesi.
‘Aveva dato il visto ”si stampi” appena tre giorni fa’, ha raccontato Elisabetta Sgarbi, poco dopo la morte di Umberto Eco, parlando del nuovo libro Pape Satàn Aleppe: il volume, uscito postumo oggi, 26 febbraio 2016, si occupa soprattutto di attualità e raccoglie una serie di saggi, a commento della società contemporanea, che lo scrittore e filosofo piemontese ha scritto dal 2000 alla fine dello scorso gennaio: tanti i temi affrontati, dal rapporto tra giovani e vecchi all’informazione, da internet alla politica, dal costume alla vita quotidiana. Non solo: il saggio inedito raccoglie anche le famose Bustine di Minerva, gli ‘appunti’ sul mondo contemporaneo che Umberto Eco ‘annotava’ nell’omonima rubrica tenuta per anni su L’Espresso.
Anticipata di qualche mese, dunque, la pubblicazione postuma di Pape Satàn Aleppe, inaugura, come dicevamo, la nuova avventura editoriale de La nave di Teseo, la Casa Editrice fondata da Elisabetta Sgarbi e voluta fortemente anche dallo stesso Umberto Eco.Il quale sosteneva, ha spiegato la Sgarbi (che della neo Casa Editrice è direttore generale ed editoriale) ‘che non esiste un altro Paese dove succedono queste cose, dove il mercato si concentra nelle mani di pochi. Per Eco era fondamentale difendere la concorrenza e la pluralità di offerta’. Il riferimento è, ovviamente, all’acquisizione da parte di Mondadori di RCS Libri, decisione che ha suscitato non poche polemiche e da cui è partito poi il progetto per la realizzazione della nuova Casa Editrice.
Umberto Eco, tra gli intellettuali italiani più conosciuti al mondo, era famoso non solo per la miriadi di libri che, tra romanzi e saggi, ha pubblicato nel corso della sua lunga carriera, ma anche per i numerosi interventi che, dagli attacchi ai social network, alle frasi contro colleghi e personaggi televisivi, gli hanno ‘causato’ non pochi detrattori. Del resto, Eco amava provocare, e lo ha fatto sempre, fino alla fine, ragionando sul mondo di oggi, sulle problematiche e sui grandi temi dell’attualità. ‘Era fiero di questa nuova impresa, ha concluso Elisabetta a proposito dell’ultimo lavoro, era il suo orgoglio, la cosa più importante di cui abbiamo parlato fino all’ultimo. È l’eredità che ci lascia da portare avanti’. Un’eredità riassunta in un volume in cui, con la solita vivacità culturale e l’inconfondibile stile narrativo, Umberto Eco ci racconta gli ultimi 15 anni di storia culturale e sociale d’Italia.
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