Tragedia in provincia di Alessandria, dove un bambino di soli 9 anni è morto in seguito alla puntura di un calabrone. Nonostante i soccorsi, per lui non c’è stato nulla da fare ed è morto in ospedale.
Una morte assurda, quella toccata a un piccolo turista in vacanza con la sua famiglia in provincia di Alessandria: il bambino pochi giorni fa stava giocando in un’area picnic vicino a una stalla quando sarebbe stato punto al collo da un calabrone. Il veleno trasmesso dall’insetto gli è stato fatale e lo ha mandato in arresto cardiaco nel giro di pochi minuti. Nonostante l’arrivo dei soccorsi, la corsa all’ospedale è stata inutile ed è deceduto dopo poco.
I fatti risalgono alla serata di lunedì 21 luglio: la famiglia di turisti tedeschi proveniente da Norimberga si trovava a Costa Vescovato, in uno degli alloggi della Cooperativa Valli Unite, dove alcuni anni prima la madre aveva già soggiornato e aveva intenzione di visitare nuovamente. Mentre giocava nei pressi di una stalla il bambino di 9 anni, in vacanza con i genitori e la sorella minore di 6 anni, è stato punto da un calabrone.
Ciò gli ha provocato uno shock anafilattico che gli ha provocato un arresto cardiaco. I genitori sono immediatamente corsi ad aiutarlo, seguendo le istruzioni degli operatori del 118 per il massaggio cardiaco, in attesa del loro arrivo. Quando i paramedici sono arrivati, dopo un’ora di manovre, il cuore ha ripreso a battere e il bimbo, intubato, è stato portato d’urgenza all’Ospedale Infantile di Alessandria.
Sfortunatamente, la situazione è apparsa subito disperata e, dopo un’osservazione di 48 ore ne è stata dichiarata la morte cerebrale. I medici hanno avvisato i genitori che anche se l’incidente fosse avvenuto a poca distanza dalla struttura ospedaliera, per il figlio non ci sarebbe stato nulla da fare. La coppia ha deciso di donare gli organi del bambino.
Purtroppo la morte per shock anafilattico del piccolo tedesco non è un caso isolato: alcune settimane fa un altro turista era rimasto ucciso dopo essere stato punto sul litorale romano da un ragno.
Anche in quel caso la morte era sopraggiunta nel giro di poco tempo, e a ritrovare il poveretto, un greco in viaggio di lavoro con altri colleghi, erano stati proprio questi ultimi, allarmati nel non vederlo scendere nella sala ristorante comune.
Ancora prima, un uomo in sud Italia, mentre camminava per un viottolo di campagna aveva inavvertitamente colpito un nido di vespe, provocandone la reazione infuriata e rimanendo vittima di numerose punture, finendo per perdere la vita.
A metà luglio, invece, una fine simile era toccata a un ragazzino di appena 14 anni di Tolmezzo, in provincia di Udine, che dopo l’esame di terza media era volato in Brasile per passare del tempo con i nonni materni. In quel caso, a risultare fatale era stato il morso di una zanzara: nonostante la degenza in ospedale, anche questa volta per lui non c’era stato nulla da fare.
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