Tragedia a Messina, dove un bimbo di appena 2 mesi sarebbe arrivato morto al Policlinico a bordo di un’ambulanza. Secondo quanto si apprende, sul caso sarebbe stata aperta un’inchiesta.
Le indagini avviate dalla Procura della città siciliana serviranno ad accertare le cause del decesso del minore, che sarebbe giunto ormai privo di vita al Pronto soccorso.
Sulla tragedia avvenuta poche ore fa a Messina sarebbe intervenuta un’inchiesta della locale Procura, come fa sapere Ansa.
Il bimbo arrivato senza vita al Policlinico, trasportato a bordo di un’ambulanza, aveva 2 mesi e 15 giorni.
L’allarme sarebbe stato lanciato dai familiari, che avrebbero allertato i soccorritori questa mattina.
Le condizioni del piccolo sarebbero apparse subito irreversibili: i medici avrebbero tentato di rianimare invano il neonato, e ora saranno le indagini a chiarire le cause del decesso.
Secondo una prima ipotesi riportata dalla stessa agenzia di stampa in queste ore, l’orientamento iniziale porterebbe a ritenere che si sia trattato di un caso di morte in culla.
La Procura di Messina avrebbe avviato tutti gli accertamenti del caso per capire se tale scenario sia rispondente alla realtà e per questo è stata disposta l’autopsia.
Ansa riporta infatti che nelle prossime ore, probabilmente nella giornata di giovedì prossimo, sarà conferito l’incarico al medico legale per eseguire l’esame autoptico e accertare cosa ha causato la morte del bambino.
La morte in culla, nota anche come SIDS (Sudden Infant Death Syndrome), è la morte improvvisa del lattante, evento inspiegabile, spiegano gli esperti dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, che colpisce il bambino al di sotto dell’anno di età.
Stanto alle statistiche, è più frequente nei neonati di età compresa tra 1 e 5 mesi di vita, e rappresenta una delle cause principali di morte dei bambini entro il primo anno.
Nel nostro Paese, la stima parla di una incidenza che colpirebbe un bimbo nato su 2mila.
Il decesso riguarda bimbi apparentemente sani e si verifica solitamente durante il sonno, per questo viene definito “morte in culla”.
Le cause della morte in culla non sono ancora note, nonostante i tantissimi studi e le ricerche finora condotti.
Sono noti, invece, condizioni e fattori di rischio che favorirebbero la SIDS. Tra questi, vi sarebbero anomalie nelle aree del cervello che controllano la respirazione durante il sonno, e fattori esterni come i seguenti:
Al momento, così come per le cause, non si hanno certezze su quali siano gli strumenti utili alla prevenzione della morte in culla e non c’è possibilità di individuare i bimbi a rischio.
Come precisa il Bambino Gesù, però, alcune prove scientifiche dimostrano che determinate misure ambientali sono in grado di ridurre sensibilmente il pericolo di SIDS.
Tra queste, adagiare sempre il neonato a letto in posizione supina (quindi sulla schiena) sia di giorno che di notte e non farlo dormire sul fianco, utilizzare una base piatta e solida (come un materasso per la culla o per il lettino che non sia troppo soffice e avvolgente), coprire il bimbo solo con un lenzuolo senza altre coperte.
Altra misura che può prevenire il rischio di morte in culla è tenere il lettino nella stessa camera in cui dormono i genitori fino all’anno di età, ma non dormire mai nello stesso letto con il piccolo e non permettere che lo facciano i fratelli più grandi.
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