È arrivata oggi la condanna per un blogger e operaio di 42 anni bresciano, imputato per aver violentato ripetutamente una 12enne. L’uomo è stato condannato a sei anni di detenzione per il reato di violenza sessuale e detenzione di materiale pedopornografico. Gli abusi si sarebbero consumati a casa della ragazzina mentre i genitori si trovavano fuori per lavoro. A scoprire il tutto la madre dell’adolescente, dopo aver trovato immagini inequivocabili sullo smartphone della figlia. A difenderlo, proprio la vittima, che ha sempre negato qualsiasi tipo di violenza da parte di colui che la chiamava “la mia principessa”.
Oggi un blogger e operaio di 42 anni è stato condannato a 6 anni per violenza sessuale aggravata e detenzione di materiale pedopornografico. Vittima degli abusi, una ragazzina di appena 12 anni conosciuta sui social con cui ha intrattenuto rapporti sessuali, almeno tre dei quali filmandoli. Il Tribunale di Brescia lo ha condannato, accogliendo parzialmente la richiesta dell’accusa, che aveva chiesto 8 anni. Tuttavia, poiché la difesa ha puntato sull’assoluzione, è probabile che ci sarà un secondo grado di giudizio. A scoprire la vicenda, la madre della giovane, dopo averne visionato il cellulare, su cui ha trovato materiale compromettente, tra cui chat e immagini.
Un uomo di 42 anni residente nella Bassa Bresciana è stato condannato oggi a 6 anni di reclusione (con lo sconto di un terzo della pena), per violenza sessuale aggravata e possesso di materiale a sfondo pedopornografico. L’uomo avrebbe intessuto un rapporto con una ragazzina di soli 12 anni, avendo con lei diversi rapporti sessuali, e ne avrebbe filmati alcuni.
I due si sarebbero conosciuti sui social, e inizialmente lui le avrebbe detto di avere un’età inferiore rispetto a quella reale. Il rapporto si sarebbe fatto sempre più fitto, con telefonate continue, poi culminato negli incontri sessuali, avvenuti a casa della 12enne quando i genitori erano assenti per motivi di lavoro.
A scoprire tutto, dopo aver notato quanto fosse silenziosa e taciturna la bambina, la madre, che ha deciso di controllare il suo smartphone, scoprendo molte chat di tipo erotico e immagini e video espliciti. A questa scoperta è seguita quindi la denuncia ai Carabinieri, che hanno provveduto a fermare l’uomo, ai tempi sposato, a casa sua.
“Ho fatto una stupidaggine” avrebbe detto al momento dell’arresto il blogger, scoppiando in lacrime. Per lui sono quindi scattate le misure cautelari, ovvero gli arresti domiciliari, ai quali si trova ancora, dopo un anno.
A difenderlo, proprio la giovane vittima, che ha sempre escluso ogni tipo di violenza, affermando a forze dell’ordine e genitori che “Non ha mai ha usato violenza, non mi ha costretto a fare qualcosa o fatto del male: noi stiamo insieme”.
Una sorta di “sindrome di Stoccolma”, quella della ragazzina, che ha sempre definito il suo violentatore come il “suo fidanzato”, che a sua volta la chiamava “la mia principessa”. Ora per lui, oltre ad aprirsi le porte del carcere, una volta uscito, saranno interdetti i luoghi frequentati da minorenni.
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