Una sorgente radioattiva, precisamente Cobalto 60, è stata rimossa da un container nel porto di Ancona.
L’intervento ha visto sul campo gli uomini dei Vigili del Fuoco del nucleo Nbcr, coadiuvati da alcuni specialisti. Fortunatamente la situazione è sotto controllo e alcune fonti hanno rassicurato che non c’è il pericolo di contaminazione.
Torniamo a parlare di elementi radioattivi che vengono scoperti a stretto contatto con i cittadini, stavolta del Cobalto 60 in quantità massicce è stato rinvenuto all’interno di un container nel porto di Ancona.
I Vigili del Fuoco hanno coordinato l’operazione per smantellare la pericolosa sorgente radioattiva, lavorando in contatto con la Prefettura e il collaborazione con altri enti come la Capitaneria di porto, l’Arpam che si occupa della protezione ambientale, una persona esperta in radioprotezione della ditta di spedizioni, il nucleo Nbcr del comando di Ancona e uno specialista del Corpo Nazionale.
Chiaramente quando ci sono allarmi di questo tipo il primo pensiero va al rischio di contaminazione ma dopo aver delimitati l’area e aperto il container per rimuovere i rottami ferrosi che conteneva, la sorgente nociva è stata individuata e isolata. Sigillato in un contenitore sicuro e confinata in un ambiente adatto al trasporto verso una ditta specializzata nello smaltimento di questi rifiuti speciali, il Cobalto 60 verrà eliminato in sicurezza e le operazioni, che sono durate tutta la mattinata, si sono svolte in normalità e sotto il monitoraggio continuo con strumentazione altamente tecnologica per: spettrometria gamma campali, scintillatori e intensidosimetri.
Tutte queste attenzioni ovviamente sono state necessarie per analizzare man mano i parametri ambientali al fine di escludere contaminazioni e in effetti gli esperti hanno rassicurato tutti.
Le operazioni delicatissime si sono divise in diverse fasi per evitare che il materiale radioattivo si disperdesse nell’ambiente, anche perché si tratta di una sostanza molto cancerogena.
Il Cobalto 60 è un isotopo radioattivo sintetico del metallo cobalto e come ogni composto di questo materiale va maneggiato con moltissima cautela per la tossicità.
Oltre a essere radioattivo è un potente emettitore di raggi gamma e quindi essere esposti anche per poco significherebbe incorrere in un alto rischio di sviluppare forme di cancro. Se accidentalmente venisse ingerito, verrebbe eliminato molto lentamente ma intanto i danni all’organismo sarebbero letali.
Le sue caratteristiche lo rendono perfetto per l’utilizzo nell’ambito delle armi nucleari, addirittura ne esisterebbero teoricamente anche alcune appositamente progettate con il Cobalto 60 per disperdere la sostanza nell’ambiente attraverso il fall-out.
Niente paura, dopo il breve allarme ad Ancona è tornato tutto alla normalità e le autorità sono costantemente impegnate per garantire la sicurezza in questo campo.
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