Grazie a una terapia a base di cellule modificate geneticamente, al Bambin Gesù di Roma i medici sono riusciti a curare una grave forma di tumore al cervello. A testare questa cura dei pazienti dell’ospedale pediatrico. Metà dei bambini curati ha mostrato una remissione completa della malattia.
Una notizia che riaccende le speranze sulla cura per il neuroblastoma, tumore al cervello tra i più letali per i bambini. I medici dell’ospedale pediatrico del Bambin Gesù di Roma hanno curato dei piccoli pazienti con una nuova terapia. Quest’ultima si è rivelata eccellente, al punto che la metà dei bimbi ha avuto una remissione totale della malattia. Si tratta di una scoperta eccezionale e che potrebbe rivelarsi una svolta in campo medico.
Tumore al cervello: i medici del Bambin Gesù trovano la cura a una forma particolarmente grave
La terapia è stata creata dai medici dell’ospedale pediatrico romano: si tratta di un trattamento con cellule immunitarie CAR-T, prelevate dai malati e geneticamente modificate. Queste cellule riconoscono il tumore, e hanno mostrato di funzionare nella maggior parte dei casi testati.
La sperimentazione è stata condotta su 27 pazienti affetti dalla forma più grave di tumore, con il 63% che ha risposto positivamente alla terapia e più della metà che ha mostrato una remissione totale della malattia.
Ben il 60% dei bambini dopo il trattamento era ancora in vita. Inoltre le cellule dopo 2/3 anni dalla loro infusione risultavano ancora presenti. Ciò dimostrerebbe quindi la loro efficacia a distanza di tempo. I dati sono stati pubblicati sulla rivista specializzata New England Journal of Medicine.
“È la prima volta a livello internazionale che uno studio sull’uso delle CAR-T contro i tumori solidi raggiunge risultati così incoraggianti e su una casistica così ampia” ha commentato Franco Locatelli, responsabile dell’area ricerca e clinica di Terapia Cellulare, Terapie Geniche, Trapianto Emopoietico e Oncoematologia dell’ospedale.
Il trattamento a base di cellule CAR-T potrà essere utilizzato anche per altre forme di tumore cerebrale
Lo stesso trattamento potrà essere inoltre usato per curare altre forme di tumori cerebrali, ha confermato sempre Locatelli. “Abbiamo già pronto un protocollo clinico in valutazione per le ultime rifiniture all’Istituto Superiore di Sanità” ha proseguito il medico.
“Una volta ricevuta l’approvazione, inizieremo un trial clinico anche nei tumori cerebrali dei bambini e dei giovani adulti fino ai 35 anni di età” le parole conclusive di Locatelli, che è anche professore ordinario di Pediatria presso l’Università Cattolica.
Le dichiarazioni del medico hanno riempito di speranza le persone presenti alla presentazione dello studio clinico effettuato, per le enormi possibilità di utilizzo in cui si potrebbero usare queste cellule genetiche modificate.
La combinazione di trattamento farmacologico e genetico riesce infatti a inibire l’avanzare del tumore. Si spera possa funzionare anche per altri tipi, come il medulloblastoma e gli gliomi delle zone talamiche.
Le CAR-T sono state programmate per eliminare, uccidendole, le cellule tumorali colpendo una loro proteina, la GD2. Una rilevanza scientifica, quella di questo trattamento, riconosciuta anche dalla rivista medica Neuro Oncology, in un editoriale.