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Un maiale vietnamita il portafortuna del calciatore Leonardo Pavoletti


Chissà se il Napoli ‘adotterà’ anche Mou come ha già fatto con Leonardo Pavoletti, il nuovo bomber arrivato dal Genoa. Fermi tutti, non stiamo parlando ovviamente dello ‘Special One’, chè Aurelio De Laurentiis non ha intenzione al momento di licenziare Maurizio Sarri. Mou è il maialino domestico che il ‘Pavo’ si porta dietro.

Ora che tutti i giornali parlano del ‘Pavoloso’, l’ex Genoa non ha potuto esimersi dal raccontare la storia dell’animale che adora e che pare sia anche il suo portafortuna: “Mou è un maialino vietnamita. La ragazza di mio fratello l’ha portato a casa quando era piccolissimo: l’abbiamo messo in giardino e ha cominciato a mangiare di tutto. Adesso pesa 100 chili”. E ha avuto sicuramente un ruolo nell’esplosione dell’attaccante: “Ho conquistato la promozione con il Lanciano al primo anno, quando è entrato nella mia vita. Così, adesso, è il mio talismano”. Cosa che non potranno ignorare a Napoli, dove corni, cornetti e quant’altro contano.

Il maialino è diventato maialone con la stessa velocità con cui Leonardo Pavoletti da Livorno è diventato ‘Pavoloso’. A suon di gol. All’inizio, Mou non sarebbe dovuto rimanere con il giocatore: “All’inizio, la ragazza di mio fratello lo voleva tenere con lei, ma siccome a casa c’era un piccolo giardino è rimasto con noi. Pian piano, si è mangiato tutto il giardino”. Abbiamo capito che è famelico: “Gli piace tutto. Dai croccantini per il cane agli avanzi. E’ un bestione viziato, adesso. La mattina vuole il pane con il latte. Se non gli dai quello che chiede, è capace di rinunciare al cibo. Una volta qualcosa doveva essergli andato storto, ci devastò il giardino. Non rimase neanche un ciuffo d’erba”. Altro che Mou, siamo in presenza di Attila.

Tra i soprannomi dati nel tempo a Pavoletti c’è anche ‘cinghiale’: “Forse proprio perché avevo già Mou e ci ricamarono sopra”. Il maialone si è imbarcato anche lui con destinazione Napoli. I tifosi sperano che continui a portare buono e a mangiare, così da evitare che sia il bomber a mangiarsi i gol.

A proposito, ma sapete perché il maialino si chiama Mou? Niente a che fare con Josè Mourinho. E’ che ‘Mou’ in lingua orientale vuol dire esattamente ‘maiale’. Magari non ditelo allo ‘Special One’ che potrebbe offendersi.

Alessandro Pignatelli

Alessandro Pignatelli è stato collaboratore di Nanopress dal 2016 al 2018, occupandosi principalmente di cronaca e sport.

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