Uscito poco più di un mese fa, Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto, di Francesco Guccini, è tra i titoli più venduti del momento. La trama del nuovo libro del cantautore modenese – una raccolta di racconti che narrano di personaggi strani, eventi e rituali tipici che hanno segnato la sua infanzia – ha come filo conduttore le situazioni e la vita di paese che lo stesso Guccini ha vissuto da bambino. Un galleria di ritratti, di personaggi e di aneddoti curiosi sulla provincia emiliana degli anni Quaranta che svelano, tra ironia e nostalgia, un pezzo di vita di uno tra gli esponenti più illustri della canzone cantautorale italiana.
Da anni sempre più dedito alla letteratura che alla musica, Francesco Guccini è tornato il libreria per Mondadori con un nuovo romanzo, Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto che racconta, come già anticipato nel (lungo) titolo, una serie di storie semplici e, al contempo, ricche di (auto)ironia. Storie di vita vissuta, scandita da una serie di eventi – matrimoni, feste di piazza, pranzi in campagna e perfino un funerale, quello di Gigi dell’Orbo, il sarto perennemente ubriaco – che rievocano posti ed atmosfere del passato. Attraverso i suoi racconti a metà strada tra fantasia e realtà, Guccini, insomma, traduce in parole le immagini e i colori della terra della sua infanzia, la provincia emiliana.
Accolto bene da pubblico e critica, Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto, ha per protagonisti, dunque, le figure più bizzarre ed affascinanti che Guccini ha incontrato durante la sua infanzia, personaggi, diremmo oggi, piuttosto surreali: una coppia di sposi in cammino, all’alba, verso la chiesa dove si uniranno in matrimonio, una contadina poetessa, un tenore appassionato di ciclismo, un sarto beone, un uomo convinto di dover reggere il cielo, e persino un gatto, Pallino. Personaggi esilaranti e situazioni comiche che l’autore racconta con un velo di malinconia che, presente in tutti i racconti del libro, è segno di una profonda riflessione interiore.
Per Francesco Guccini, classe 1940, si tratta dell’ennesima prova letteraria da quando ha affiancato alla sua attività di musicista quella (ben riuscita) di scrittore. Il suo esordio narrativo, nel 1989 con le Cròniche epafàniche, bestseller dell’anno molto apprezzato dalla critica, inaugura lo stile tipicamente gucciniano, un italiano ricco di termini dialettali, filo conduttore di tutte le sue opere. Oltre ad una serie di romanzi, alcuni scritti in collaborazione con Loriano Macchiavelli, Guccini ha pubblicato, nel 1998, il Dizionario del dialetto di Pàvana, la città dove ha trascorso la sua infanzia e che è anche il luogo centrale del suo ultimo romanzo.
Con la musica, invece, pare abbia chiuso ormai da anni, tornando così a quello che da sempre è il suo amore più grande, la scrittura: ‘Ormai faccio lo scrittore a tempo pieno, ha detto recentemente in un’intervista, da piccolo, quando mi chiedevano cosa avrei voluto fare da grande, rispondevo “lo scrittore”. Alla musica non ci pensavo minimamente‘.
La corretta gestione del Sistema Tessera Sanitaria rappresenta un aspetto fondamentale per tutti gli operatori…
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…