Un morso e 15 coltellate sul corpo di Pierpaolo Panzieri, il 27enne ucciso a Pesaro e per la cui morte è in carcere l’amico d’infanzia Michael Alessandrini. È la prima fotografia del delitto che emerge dall’autopsia, rimandando alla ricostruzione di una dinamica feroce.
I primi risultati dell’esame autoptico sul 27enne morto a Pesaro rivelano una particolare ferocia. Il giovane sarebbe stato assassinato con diversi fendenti la sera del 20 febbraio scorso, all’interno della sua abitazione.
Ieri è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Pierpaolo Panzieri, il 27enne ucciso nella sua casa di Pesaro la sera del 20 febbraio scorso e della cui morte è accusato l’amico d’infanzia Michael Alessandrini.
Quest’ultimo si trova ancora in carcere in Romania, arrestato nel Paese dell’Est durante la fuga durata quasi due giorni a seguito del delitto.
L’esame sul cadavere avrebbe permesso di rilevare una prima istantanea dell’omicidio, fotografandone la brutalità nel resoconto dei colpi inferti alla vittima.
A riferire quanto sarebbe emerso dall’analisi del medico legale è Il Resto del Carlino. Pierpaolo Panzieri sarebbe stato aggredito con particolare ferocia e avrebbe riportato almeno 15 coltellate.
5 i fendenti che lo avrebbero attinto alla gola, uno dei quali si sarebbe rivelato mortale, 10 quelli alla schiena.
Le ferite sarebbero quindi numerose e alcune proverebbero in modo inequivocabile la violenza dell’aggressione.
Durante l’azione omicidiaria, alcuni colpi sarebbero stati così profondi da provocare la frattura di due costole.
Sul corpo del giovane sarebbe stato scoperto un altro elemento: un morso alla mano assestato con notevole forza.
L’autopsia è stata condotta da Angelo Montana, medico legale dell’istituto di Ancona, e l’esame si sarebbe concluso dopo circa 5 ore alla presenza del consulente incaricato dalla famiglia della vittima.
Michael Alessandrini è stato arrestato durante la sua fuga in Romania, ed è lì che ancora si trova, in carcere, a disposizione delle autorità.
Interrogato dagli inquirenti, avrebbe confessato il delitto sostenendo di aver agito per gelosia.
Il 30enne, accusato dell’omicidio di Pierpaolo Panzieri, avrebbe raccontato di aver aggredito l’amico 27enne mentre si trovava ospite a casa sua per cena, dopo aver scoperto sul telefonino il numero della donna che avrebbe frequentato.
Una giovane di nome Julia con cui Pierpaolo Panzieri non aveva alcuna relazione e che, poco dopo la rivelazione di Alessandrini, si sarebbe mossa subito per smentire di aver avuto un legame sentimentale con quest’ultimo.
Il giovane si sarebbe opposto all’estradizione immediata, come riporta ancora Il Resto del Carlino.
La famiglia di Pierpaolo Panzieri, distrutta dal dolore, ai microfoni della trasmissione La vita in diretta ha sottolineato l’incredulità davanti all’atroce fine di Pierpaolo Panzieri, da tutti descritto come un giovane mite e sereno.
“Vogliamo sapere perché“, hanno dichiarato i genitori e il fratello della vittima, visibilmente sconvolti dall’immane tragedia.
Il 27enne sarebbe stato colpito a casa sua, un appartamento in cui si sarebbe trasferito poche settimane prima dell’omicidio, e il delitto sarebbe avvenuto durante una cena alla quale avrebbe invitato proprio l’amico d’infanzia, Michael Alessandrini, oggi indagato per l’efferato delitto.
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