Nuova tragedia al largo delle coste della Tunisia. Dieci migranti sono morti in seguito al naufragio di due imbarcazioni. Tra le vittime, anche due bambini. Le autorità tunisine sono riuscite a salvare 76 persone.
Ancora una strage di migranti, quella accaduta ieri sera al largo delle coste tunisine, e che ha visto coinvolte due imbarcazioni piene di migranti. Le imbarcazioni, per motivi ancora da accertare sono rimaste vittime di un naufragio a seguito di una collusione tra loro. Nell’impatto, purtroppo sono morte dieci persone, tra cui due bambini, riferisce la guardia costiera locale.
Tragedia al largo della Tunisia: due imbarcazioni coinvolte in un naufragio. Morti 10 migranti
Non accennano a fermarsi le tragedie del mare. Ieri sera altre due imbarcazioni piene di migranti provenienti dall’Africa Sub-Sahariana sono colate a picco, riferisce la guardia costiera tunisina, e ciò ha provocato la morte di parecchie persone.
I corpi recuperati finora dalle autorità sono dieci, tra loro anche due bambini. L’incidente è accaduto al largo di Sfax e la guardia costiera è riuscita a mettere in salvo 76 persone, delle quali 4 tunisine. Non si esclude che possano esserci ulteriori vittime.
Quest’ultimo naufragio è solo l’ultimo in ordine di tempo che coinvolge dei migranti: appena il 9 aprile scorso, 22 persone sono state salvate da un’imbarcazione della ong tedesca Resqship, proprio al largo della Tunisia.
I migranti a bordo delle barche hanno riferito che altre 35 di loro erano morte e c’erano almeno 18 dispersi. Una vera strage del mare che non accenna a frenarsi, con Lampedusa sempre più in difficoltà nell’ospitare i naufraghi.
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Lo scorso 9 aprile, in meno di 24 ore sono approdate quasi 1.000 persone, per un totale di 26 sbarchi, su barchini contenenti circa 40 persone alla volta, molte delle quali donne e bambini. Migranti provenienti per la maggior parte dalla Costa d’Avorio, Burkina Faso, Congo, Gambia, Camerun, Mali e Guinea.
Viaggi della speranza trasformatisi spesso in incubi, con imbarcazioni arrivate sulla costa con a bordo anche cadaveri di persone morte per le condizioni di viaggio, sete o fame.
Inoltre, proprio oggi dovrebbero arrivare a Catania 700 migranti a bordo di un peschereccio salvati alcuni giorni fa a quasi 100 miglia da Capo Passero. L’imbarcazione è scortata dalla guardia costiera, tramite un rimorchiatore. Gli occupanti verranno ospitati per il momento presso il centro vaccinale della città.
Nel frattempo ieri il Governo ha dato lo stato di emergenza con un primo stanziamento pari a 5 milioni di Euro. Scettico, in merito, il primo cittadino di Pozzallo, Roberto Ammatuna: “Servirebbe un bagno di realtà, mi sembra che questo governo sia ancora prigioniero di una politica pre-elettorale. Ma ora governano, non sono più opposizione” ha dichiarato.
“A quanto pare, ma mi riservo di approfondire, si brancola ancora nel buio; un altro provvedimento spot che evidenzia l’impotenza e la poca lucidità. Servono provvedimenti pratici e concreti” ha poi aggiunto all’agenzia di stampa AGI.
Stando al sindaco, il Governo Meloni dovrebbe affrontare il problema proponendo una missione internazionale, di certo dalla tempistica per il ricollocamento più lunga ma in grado di essere maggiormente efficace.
Sempre secondo l’uomo, il governo dovrebbe rendersi conto degli errori commessi e porvi rimedio, evitando soluzioni sport come Cutro. “Questo governo ha altri 4 anni davanti. Riparta dai Comuni, tornando a un dialogo diretto” le sue parole.