I ricercatori hanno utilizzato l’intelligenza artificiale per realizzare un nuovo antibiotico capace di contrastare un potente batterio.
Da tempo, i ricercatori in campo medico ritengono che l’intelligenza artificiale possa fornire un enorme supporto alla ricerca. Un team di ricercatori provenienti dal MIT di Boston, dall’Università di Harvard e dall’Università McMaster in Canada, ha realizzato un nuovo antibiotico potente, grazie ad un programma basato sull’intelligenza artificiale.
Nel caso in cui il farmaco fosse approvato, definitivamente, dalle agenzie sanitarie, venga sviluppato per l’uso sui pazienti, potrebbe rivelarsi utile per contrastare l’Acinetobacter baumannii, un batterio altamente resistente che, spesso, si localizza nell’ambiente ospedaliero, causando gravi infezioni come meningite e polmonite.
Un nuovo antibiotico individuato dall’intelligenza artificiale
Secondo quanto si apprende da un articolo, pubblicato su Nature Chemical Biology, i ricercatori hanno spiegato che il batterio, noto come Acinetobacter, è alla base della gran parte delle infezioni riscontrate tra i soldati feriti nel corso dei conflitti in Afghanistan e Iraq.
L’Acinetobacter è in grado di persistere per periodi molto lunghi sulle superfici degli strumenti ospedalieri e può acquisire resistenza agli antibiotici dall’ambiente circostante.
Attualmente, ceppi di A. baumannii che resistono a quasi tutte le tipologie di antibiotici sono molto comuni, ha spiegato Jonathan Stokes dell’Università McMaster.
Lo svolgimento della ricerca
Per ottenere il nuovo antibiotico, i ricercatori hanno utilizzato un programma, basato sull’intelligenza artificiale, al quale hanno messo a disposizione una libreria di quasi 7.000 composti farmacologici da cui attingere.
Il software ha impiegato meno di due ore per selezionare una prima serie di alcune centinaia di molecole in grado di contrastare quello che è stato definito dai ricercatori come “superbatterio“.
Gli scienziati hanno quindi effettuato ulteriori screening per individuare quali composti testare in laboratorio, fino a ridurre il numero a nove.
Infine, gli studiosi hanno scoperto la molecola finale – originariamente studiata come possibile medicina per il diabete – che si è dimostrata efficace contro tale batterio. Una delle caratteristiche distintive della molecola scoperta dai ricercatori è il suo “spettro ristretto“.
Interesting work out today in @nchembio 🧐🖥️ Deep learning-guided discovery of an antibiotic targeting Acinetobacter baumannii, by Liu et al.https://t.co/gRBMiI5BXG
— Nature Microbiology (@NatureMicrobiol) May 25, 2023
In altre parole, la molecola identificata sembra essere in grado di combattere specificamente il batterio A. baumannii, senza avere effetto su altri batteri similari.
Questa caratteristica è molto allettante nell’ambito medico, poiché aiuta a ridurre il rischio di creare una resistenza farmacologica. La resistenza farmacologica avviene quando alcuni microrganismi diventano capaci di sopravvivere all’azione del farmaco antibatterico.
Un passo in avanti, in ambito medico, col supporto dell’intelligenza artificiale che, negli ultimi tempi, ha dimostrato di essere uno strumento valido in diversi campi di applicazione, supportando il lavoro umano.