Finirà probabilmente a processo il turista americano che gettò a terra i busti nei Musei Vaticani il 5 ottobre scorso.
La Procura di Roma ha chiuso le indagini e ora l’uomo rischia di essere rinviato a giudizio.
Era il 5 ottobre scorso quando un turista statunitense di 65 anni di origini egiziane si trovava in vacanza a Roma e ha deciso di fare un atto vergognoso all’interno dei Musei Vaticani. Avvicinandosi ad alcuni busti in marmo, li fece cadere dal piedistallo dove erano posti, danneggiandoli pesantemente.
La Procura di Roma ha ora chiuso le indagini ipotizzando l’accusa di deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici. L’uomo rischia il processo e la pena prevista per questa tipologia di reato prevede dai 2 ai 5 anni di carcere, oltre a una pesante sanzione pecuniaria.
Quel giorno venne bloccato dalla sicurezza e consegnato alla Gendarmeria Vaticana e in seguito alle forze dell’ordine italiane per l’increscioso gesto compiuto nel pomeriggio del 5 ottobre davanti agli altri visitatori inermi.
Distruggere, imbrattare opere d’arte o anche solo mancare di rispetto a questi capolavori sembra la moda del momento, come del resto dimostrano le notizie di poco tempo fa in merito agli attivisti che imbrattarono la tela di Van Gogh o alle influencer che posarono seminude davanti alla Venere di Botticelli, paragonandosi addirittura a essa.
La distruzione di un’opera d’arte è stata nei secoli usata come strumento di ricatto o protesta, o ancora come gesto politico. Tuttavia non si conoscono le motivazioni del gesto del turista che a inizio ottobre ha volontariamente fatto cadere dei marmi a terra.
L’uomo visitava i Musei come tanti turisti in quella giornata, quando a un certo punto ha colpito i busti di epoca romana posti sulle mensole della Galleria Chiaramonti. Le antiche sculture in marmo caddero a terra danneggiandosi e l’ipotesi più accreditata è quella del gesto di un folle che voleva solo attirare l’attenzione. Alcune fonti dicono che voleva incontrare il Papa, come rivelerà lui stesso in alcuni interrogatori a cui è stato sottoposto.
Tuttavia viene considerato non sano di mente quindi non stupisce che il movente sia abbastanza banale e forze proprio questa sarà un’attenuante durante il processo.
Fatto sta che il suo grave gesto è stato immortalato dalle telecamere. L’uomo è stato poi bloccato dagli agenti della sicurezza dei Musei che hanno chiamato i Carabinieri.
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